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sabato 19 giugno 2010

Le nostre letture

Ecco la rassegna delle ultime letture del nostro gruppo:
Cristina ci presenta numerosi titoli: di Margherita Oggero "L'amica americana", paragonata come stile alla Bartlett; "Orgoglio di classe", che parla della scuola oggi; "L'incantatrice di Firenze", dell'Autore di versetti satanici ed ambientato nel passato.
Rosa, oltre alle letture già illustrate nel post precedente, cita Camilleri " Il nipote del Negus" e Zola "Teresa Rachin ".
Parliamo poi di Bouvard e Pecuchet, che entrambe abbiamo letto, critica al sapere nozionistico, che da solo non costituisce "conoscenza". Da leggere.
Marisa ci parla di Garcia Marquez " Cent'anni di solitudine", romanzo difficilissimo se si vogliono cercare significati o fili rossi che attraversano la storia; forse va letto come un grandioso, multiforme affresco di un Paese e di un popolo sudamericano...chissà, forse qualche lettore può aggiungere una sua opinione...
Lucia ci ha parlato del suo ultimo ma non ultimo viaggio in Francia, viaggio con cui si è riconciliata appunto con la douce France.
Cristina ci ha dato indicazioni su un luogo, situato in via della Sambuca alla Valle Benedetta, dove si possono fare merende alternative e gestito da un personaggio singolare. Seguire le indicazioni per il Teatro Agricolo....
Ho appena terminato Il silenzio dei chiostri della Ginenez-Bartlett, autrice che adoro, che ci porta in una storia di intrighi e delitti ambientata in Convento. Sto iniziando "Camera con vista" di Edward Morgan Forster". A presto!
Ci troveremo l'8 luglio.
Gloria

sabato 5 giugno 2010

Bouvard e Pecuchet

L'ultima volta Gloria aveva proposto la lettura di "Bouvard e Pécuchet" di Flaubert ed io, ultimato il mio approfondimento sulle fiabe, ho colto il suggerimento. Devo dire che mi sono trovata inizialmente un pò in difficoltà, non è un libro semplice e per le dettagliatissime descrizioni può anche essere di primo impatto noioso. L'importante è resistere e non avere fretta perchè è un libro veramente interessante ed attuale. L'incipit ci descrive in poche parole il contesto "Con il caldo che faceva, trentatrè gradi, boulevard Bourdon era completamente deserto" ed in questa solitudine improvvisamente apparvero due uomini, fisicamente diversi come diverso era il loro carattere, che si siedono casualmente (ma esiste veramente il caso?) sulla stessa panchina. Li colpisce un particolare: aver scritto entrambi il nome nel proprio cappello e da qui si stabilisce un feeling, si scoprono delle affinità, come quella di essere entrambi dei copisti, e comincia una lunga amicizia che li porterà a lasciare la città e trasferirsi a vivere insieme in campagna. Qui si gettano in una vera e propria spirale della conoscenza, passando da un tema all'altro del sapere umano, documentandosi in maniera esasperata su tutti i libri disponibili, ma con risultati sistematicamente fallimentari. E' un susseguirsi di sconfitte in tutti i campi descritte con un'ironia eccezionale. Il romanzo è rimasto incompiuto per la morte dell'Autore, sappiamo solo che alla fine, per scelta e non per necessità, tornano ad essere dei copisti. Spesso questi due protagonisti sono stati etichettati semplicemente come degli stupidi, ma si tratta di personaggi molto più complessi in quanto comunque sempre pronti ad avere interessi, a documentarsi e a mettere in discussione quello che leggono. Decisamente più gretti e meschini quelli che li circondano. Quindi personaggi un pò stupidi ed un pò intelligenti, così come i libri che leggono. In realtà quello che Flaubert mette in evidenza è l'incapacità di dare delle risposte certe, dissacra l'oggetto simbolo dell'Illuminismo, l'Enciclopedia, smonta l'illusione di poter acquisire il sapere. E' quindi un messaggio attualissimo anche in un secolo completamente diverso da quello di Flaubert: l'accumulo di conoscenze non è conoscenza ed in un mondo in cui siamo letteralmente sopraffatti dalle informazioni questo è un concetto che sarebbe opportuno avere sempre bene in mente. Per chi volesse approfondire l'argomento indico qui di seguito un indirizzo dove c'è un commento molto interessante http://www.bartolomeodimonaco.it/online/?p=655. Un caro saluto e speriamo di poterci incontrare presto. Rosa