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martedì 22 maggio 2012

Sia folgorante la fine: un salto negli anni di piombo

Carissime ho letto il bel libro, intervista/racconto, della madre di Valerio Verbano, un giovane ucciso a Roma negli anni in cui l'antagonismo politico sfociava frequentemente nella violenza, che mi ha prestato Gloria e che ha tanto entusiasmato Grazia. E' molto bello e nello stesso tempo agghiacciante perchè ci immerge in una storia tragica che non può non farci riflettere. E' ammirevole il coraggio e la dignità di questa mamma che, nonostante il grande dolore e l'età avanzata, riesce ad analizzare con lucidità quanto accaduto, compresi i diversi filoni dell'inchiesta e a tratteggiare un quadro preciso della realtà di quegli anni. Io, che in quegli anni sono vissuta in un ambiente lontano da queste situazioni dalle quali siamo stati solo sfiorati, ricordo gli avvenimenti più clamorosi che hanno tenuto banco per molto tempo sui giornali e i telegiornali, ma non avevo assolutamente la percezione della battaglia quotidiana che in certe città si viveva. Una battaglia che ha lasciato una scia di sangue lunghissima e in cui alcuni sono state delle vittime solo perchè facevano il loro lavoro o perchè si sono trovati nel posto sbagliato al momento sbagliato. Un vero orrore che è giusto non dimenticare perchè il rischio di ricorrere alla violenza per imporre il proprio pensiero è sempre purtroppo presente. Purtroppo anche questo è uno dei tanti crimini in cui lo Stato non è riuscito o non ha voluto fare giustizia: la mamma di Valerio spera ancora di arrivare alla verità, io sono più scettica perchè purtroppo mi sembra che non si venga mai veramente a capo delle cose. Il libro offre poi anche altri spunti come la difficoltà di entrare nella vita di un figlio adolescente di cui puoi renderti conto di non conoscere quasi niente oppure il sentirsi vicino tra chi ha vissuto una tragedia , anche se su fronti diversi, perchè accomunati dal dolore.
Dopo il libro di Calabresi, "Spingendo la notte più in là", ancora un libro per non dimenticare e, anzi, riflettere.
Rosa

domenica 13 maggio 2012

Saluti da Parigi

Carissime,
sono arrivata oggi a Parigi e già mi sento a casa a Saint Germain!!
Nell'appartamento ci sono anche tanti libri e perfino in italiano!!
Questa foto l'ho scattata alle bancarelle dei libri che la domenica affollano questo quartiere. A presto.
Gloria

venerdì 11 maggio 2012

nuova lettura

Dopo aver riletto con grande piacere " Le regole della casa del sidro di Jhon  Irving, ho deciso di affrontare nuovamente  Hotel New  Hampshire .La mia prima lettura risale al lontano 1987 ,quando il romanzo era alla sua terza edizione ne I grandi tascabili Bompiani. ,presentato unanimamente come il capolavoro di colui che allora era giudicato" il più importante scrittore della nuova generazione". E' la storia di una famiglia molto particolare composta da due genitori, 5 figli ,un cane, un orso ammaestrato ,tutti alla ricerca di un luogo perfetto per l'hotel New  Hampshire ( aprono un albergo con questo nome ovunque vadano) Un luogo dove ciascun membro della famiglia possa essere se stesso ....Sono giunta alla pagina 23...ne mancano solo 424  ..Terminata la lettura ne  riparleremo .Cristina

mercoledì 2 maggio 2012

I fantasmi del cappellaio

Carissime, ho letto in queste settimane un libro molto bello che vi segnalo. Si tratta di "I fantasmi del cappellaio" di Georges Simenon, un romanzo che si legge avidamente tanto ti prende. All'inizio sembra il solito poliziesco: un assassino semina il terrore in un quartiere strangolando delle donne anziane, ma è solo un'impressione. In realtà l'assassino è svelato dalle prime pagine e Simenon ci conduce invece, con il suo solito stile fluente e la sua bellissima scrittura, nel mondo interiore di due persone, un sarto e un cappellaio che condividono un segreto terribile e che li lega indissolubilmente. E' un romanzo con una forte finezza psicologica che ci accompagna nel profondo di una persona che si lascia gradualmente travolgere dal male fino a precipitare in un gorgo a cui non può più sfuggire. Ve lo consiglio, leggetelo.
Poi mio figlio mi ha prestato "Se una notte d'inverno un viaggiatore" di Italo Calvino. Sapete che io non amo molto questo scrittore che mi risulta sempre un pò indigesto, ma questo libro è davvero molto particolare. Anche se non mi ha entusiasmato (sarà la mia prevenzione verso Calvino...) sono contenta di averlo letto perchè è comunque molto interessante. Siamo di fronte a un metaromanzo, a un romanzo, anzi a più romanzi nel romanzo, un esempio tipico di romanzo postmoderno  intertestuale e ironico, con una mescolanza di diversi generi. Infatti il principale personaggio è il Lettore che acquista l'ultimo romanzo di Calvino, ma, per un errore di impaginazione non può continuare a leggere. In libreria, dove si reca per cambiare il libro, incontra Ludmilla, la Lettrice, a cui è successa la stessa cosa. I due cercano di completare la lettura del romanzo, ma ogni volta si trovano di fronte a un incipit diverso, dieci inizi di romanzi completamente differenti tra di loro per genere e stile. L'Autore parla direttamente anche al Lettore esterno in un gioco di complicità fino alla scoperta del perchè si sta verificando questa assurda situazione e alla conclusione consolatoria e ironica al tempo stesso. Ad oggi pomeriggio. Rosa