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mercoledì 2 maggio 2012

I fantasmi del cappellaio

Carissime, ho letto in queste settimane un libro molto bello che vi segnalo. Si tratta di "I fantasmi del cappellaio" di Georges Simenon, un romanzo che si legge avidamente tanto ti prende. All'inizio sembra il solito poliziesco: un assassino semina il terrore in un quartiere strangolando delle donne anziane, ma è solo un'impressione. In realtà l'assassino è svelato dalle prime pagine e Simenon ci conduce invece, con il suo solito stile fluente e la sua bellissima scrittura, nel mondo interiore di due persone, un sarto e un cappellaio che condividono un segreto terribile e che li lega indissolubilmente. E' un romanzo con una forte finezza psicologica che ci accompagna nel profondo di una persona che si lascia gradualmente travolgere dal male fino a precipitare in un gorgo a cui non può più sfuggire. Ve lo consiglio, leggetelo.
Poi mio figlio mi ha prestato "Se una notte d'inverno un viaggiatore" di Italo Calvino. Sapete che io non amo molto questo scrittore che mi risulta sempre un pò indigesto, ma questo libro è davvero molto particolare. Anche se non mi ha entusiasmato (sarà la mia prevenzione verso Calvino...) sono contenta di averlo letto perchè è comunque molto interessante. Siamo di fronte a un metaromanzo, a un romanzo, anzi a più romanzi nel romanzo, un esempio tipico di romanzo postmoderno  intertestuale e ironico, con una mescolanza di diversi generi. Infatti il principale personaggio è il Lettore che acquista l'ultimo romanzo di Calvino, ma, per un errore di impaginazione non può continuare a leggere. In libreria, dove si reca per cambiare il libro, incontra Ludmilla, la Lettrice, a cui è successa la stessa cosa. I due cercano di completare la lettura del romanzo, ma ogni volta si trovano di fronte a un incipit diverso, dieci inizi di romanzi completamente differenti tra di loro per genere e stile. L'Autore parla direttamente anche al Lettore esterno in un gioco di complicità fino alla scoperta del perchè si sta verificando questa assurda situazione e alla conclusione consolatoria e ironica al tempo stesso. Ad oggi pomeriggio. Rosa

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