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domenica 22 settembre 2013

Meeting Jane Austen

Care amiche ed amici, mi scrive Cristina del Club di Jane Austen, segnalandomi il loro meeting, che potete visulizzare al seguente link:  http://www.clubjaneausten.it/images/stories/pdf/programma3rdmeetingaustenriccione.pdf, è possibile partecipare a tutte le giornate o ai singoli eventi. 
Mi raccomando diffondete la notizia
Gloria

lunedì 8 aprile 2013

Carissime,
dopo tanto silenzio un caro saluto a tutte!!
Sono stata qualche giorno fuori per evadere un po' e rilassarmi. Mi sono portata dietro Questo corpo mortale di Elisabeth George, che aiuta sempre!
Spero di poterci incontrare ancora con i nostri cari libri e vi ringrazio per essermi vicine sempre.
Gloria

domenica 6 gennaio 2013

Come mi batte forte il tuo cuore

Care amiche, oggi voglio parlarvi di questo bel libro scritto da Benedetta Tobagi su suo padre, Walter Tobagi, giornalista del Corriere della Sera, ucciso a soli trentatré anni a Milano nel 1980 dai terroristi della brigata XXVIII marzo. Benedetta aveva solo tre anni, ma l'immagine del padre riverso sull'asfalto e coperto di sangue non l'abbandonerà più come non l'abbandonerà il senso di vuoto che la sua morte le ha lasciato. "Io so che il sangue della vittima innocente resta impresso, indelebile, negli occhi dell'innocente testimone. Di mio padre, là sulla strada, dello scandalo intollerabile di ogni innocente ucciso, rimane negli occhi un grido: non chiama vendetta, piange un dolore senza fine". Come lei stessa dice, quella mattina i killer hanno ucciso anche la sua innocenza e per anni si è sentita non più figlia, ma orfana, combattendo non solo contro il suo dolore, ma anche contro gli stereotipi e le semplificazioni con cui si parla delle vittime del terrorismo rischiando un appiattimento che cancella la vera individualità. Ci racconta la difficoltà di vivere la normalità per chi è stato suo malgrado costretto a interpretare il ruolo di familiare di una vittima e il tentativo di dare un senso a tutto quello che era successo. Benedetta comincia così un intenso cammino di ricerca, da una parte di ricostruzione della figura del padre, attraverso la sua famiglia, le sue lettere, i suoi articoli, di cui pian piano si riappropria, e dall'altra di ricostruzione delle vicende storiche di quegli anni che affronta con determinazione e rigore. Si parla della mentalità perversa dei terroristi, della superficialità dello Stato, del non aver saputo e voluto vedere l'evidenza dei fatti, della testimonianza di uomini che hanno pagato la loro coerenza e il loro essere cittadini veri con la vita. E' giusto sapere, ricordare e non dimenticare "Esco rafforzata nella convinzione che di cultura della documentazione e di ricerca paziente abbiamo bisogno in Italia per superare lo scoglio del nostro passato ingombrante. Chiudo alle mie spalle la porta della stanza dei fantasmi, Aspetto, cullando la bambina che mi porto dentro, e domando con insistenza che si aprano nuove porte, nuovi archivi, tanti occhi e pensieri, per disperdere l'aria stagnante di un paese che puzza di chiuso e di troppa morte". Vicende private e analisi storiche si intrecciano in un libro bellissimo e denso di emozioni, a partire dal titolo, tratto da una poesia di Wislava Szymborska. http://www.ilpost.it/2012/02/05/ascolta-come-mi-batte-forte-il-tuo-cuore-ogni-caso-wislawa-szymborska/  Attraverso questo difficile cammino potrà non solo ritrovare il padre, ma soprattutto se stessa. Non a caso il libro si chiude con una lettera al padre  "Caro papà, scrivo per te una lettera da lasciarti insieme alla rosa ... Penso a te ogni giorno. Ogni mattina, quando apro i quotidiani, ogni volta che mi entusiasmo per qualcosa, quando devo prendere una decisione importante... Voglio ringraziarti perché mi hai dato la vita, due volte. Quando mi hai generata, e quando mi hai dato la forza di scegliere di lottare per essere viva, invece di lasciarmi sopravvivere, senza essere. ... Mi hai accompagnato incontro alla mia vita. Prendermi cura di te mi ha spinto ad aprirmi verso il mondo. Per te ho avuto fame di leggere, scrivere, conoscere, e non sono sazia. Rimpiango tutto quello che non abbiamo potuto fare insieme. Tutta la vita che ci è stata rubata. Vorrei che avessi conosciuto le persone che ho amato, i miei amici. Non abbiamo mai potuto litigare e fare la pace...  Papà, questo libro è la mia rosa per te. Per te, come tutte le cose importanti. Con tutto il mio cuore".
Per saperne di più vi rimando a questo bell'articolo di Roberto Saviano http://www.repubblica.it/2009/10/sezioni/cronaca/terrorismo/libro-tobagi/libro-tobagi.html e a questo commento di Maurizia Morini  http://cle.ens-lyon.fr/italien/benedetta-tobagi-come-mi-batte-forte-il-tuo-cuore--93357.kjsp?STNAV=&RUBNAV=&RH=CDL_ITA000000 .
Un abbraccio. Rosa

venerdì 4 gennaio 2013

Nuove letture

Carissime,
spero che il periodo natalizio sia trascorso sereno per tutte. Come sapete, sto attraversando un periodo critico, ma lo vivo ormai alla giornata, riuscendo a ritagliarmi spazi dedicati a brevi passeggiate o alla lettura. Purtroppo questi pochi giorni di ferie che ho preso stanno velocemene esaurendosi.....
Ho terminato la lettura di "Qualunque cosa succeda" di  Umberto Ambrosoli. Il padre, Giorgio Ambrosoli, per 5 anni commissario liquidatore della Banca Privata di Michele Sindona, venne ucciso a Milano da un killer nel 1979.
Il figlio, che all'epoca era bambino, ricostruisce la storia del padre sulla base di ricordi personali, familiari, di amici e collaboratori e di documenti e carte processuali. La figura dell'avvocato Ambrosoli che emerge dal racconto è quella di un uomo che consapevolmente cerca la verità,  indagando nel  sistema finanziario corrotto creato dal finanziere, convinto di stare svolgendo un dovere civico verso il Paese.
Emerge la figura di un uomo coerente con i propri ideali di libertà e responsabilità, che consapevolmente va incontro ad un destino fatale per non tradire questi principi e svolgere il compito che gli è stato affidato.
Il libro in molte pagine mi è risultato pesante, in quanto vengono ricostrute tutte le transazioni finanziarie e le manovre anche politiche  di Sindona, tuttavia  l'insegnamento etico ed umano pervade tutta la storia e la eleva al di sopra delle pedisseque descrizioni di intrecci economico- finanziari.
Ho poi letto "1984" di Orwell e ringrazio Rosa per avercelo raccomandato.
Condivido pienamente quanto detto da Rosa sul libro, specialmente riguardo gli spunti di riflessione che ci offre anche sul mondo in cui viviamo.
Spero di poterne presto parlare insieme dal vivo.
Dunque a presto!
Un abbraccio a tutte le mie care amiche.
Gloria

Limbo

Approfitto delle vacanze per postarvi il commento a qualche altro libro che ho letto in questi mesi. Comincio da "Limbo", un romanzo di Melania Mazzucco, una lettura piacevole, anche se devo riconoscere che sono un po' parziale nel mio giudizio visto si tratta di una scrittrice che a me piace molto, sia per la modalità di scrittura (stile, cura del registro linguistico, etc) che per l'accurato lavoro di ricerca che c'è dietro ogni suo libro (ricordate lo straordinario libro sul Tintoretto di cui vi avevo parlato diverso tempo fa?). Non è una scrittrice da un romanzo ogni sei mesi! Questo fa sì che i suoi libri non sono mai banali e si leggono sempre volentieri. In questo caso la Mazzucco affronta il tema delle donne nelle missioni "di pace" in zona di guerra attraverso la storia di Manuela Paris che, attraverso la realizzazione del suo sogno di diventare un alpino, cerca di emergere dalla vita scialba di provincia e dalle lacerazioni della sua famiglia. Ma tutto viene rimesso in gioco: Manuela è coinvolta in un sanguinoso attentato e si ritrova proiettata in un limbo in cui rimane come sospesa, nei ricordi, nel dolore, nella disillusione, cercando di rimettere insieme i cocci della propria vita andata in frantumi. Infatti "Niente è tornato indietro intero. Niente è sopravvissuto. Nè le cose nè le idee, nè le speranze nè i sogni nè i ricordi. Nemmeno lei". L'Autrice dipana la storia attraverso una narrazione su due piani paralleli: "live" dove vengono raccontati gli avvenimenti che si svolgono dopo il suo ritorno a casa, a Ladispoli, e "homework" dove c'è la narrazione di quanto è accaduto in precedenza e che noi ripercorriamo riscoprendolo pian piano insieme alla protagonista. E' come alzare lentamente un velo e non tanto sulla storia che, come spesso accade nei romanzi della Mazzucco, a un certo punto diventa poco rilevante, quanto sulle persone. Ognuno ha una sua storia, la sua vita, il suo limbo dove rimane imprigionato, ma dove è consapevole che c'è qualcosa di più a cui tendere e sperare. Alla fine ti accorgi che si tratta di un libro molto più complesso e il tema della donna soldato è solo uno spunto, l'interrogativo è più profondo. Le pagine di homework sono le più belle, in particolare le descrizioni dell'Afghanistan: ti sembra di esserci e mentre leggi da un momento all'altro ti aspetti che chiudendo il libro scivoli anche sul tuo pavimento la sabbia gialla e rossa del deserto di Farah. Se ne volete sapere di più c'è comunque un bel commento qui http://ilmiolibro.kataweb.it/booknews_dettaglio_recensione.asp?id_contenuto=3729293 .  Rosa