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sabato 25 dicembre 2010

Buon Natale

Tanti cari auguri di Buon Natale amiche lettrici. Sto attraversando un periodo non facile, ma i libri continuano a farmi compagnia. Intanto vi anticipo che non ho raccolto il vostro invito a leggere "La Storia" di Elsa Morante. E' un libro che avevo letto ai tempi del liceo e non mi aveva entusiasmato. Viste le difficoltà del momento ho preferito non riaffrontarlo, sono però curiosa di sapere se la lettura vi è piaciuta e cosa ne pensate. Io mi ricordo poche cose, mi aveva colpito questo intrecciarsi della storia di questo microcosmo che viene descritto con la Storia vera e propria, ma avevo sentito schiacciante lo svolgersi di queste vicende senza alcuna possibilità di luce. E' una Storia terribile quella che viene presentata, senza una progettualità, una finalità, ma neanche tragicamente maestosa. Ben diversa dalla Storia presente in altri grandi romanzi di cui ne è pienamente protagonista. Invece io, oltre alla solita dose di romanzi gialli, mi sono dedicata a Konrad Lorenz. Ho letto "E l'uomo incontrò il cane" ed ora sto leggendo "L'anello di re Salomone". Bellissimi! Certo, vi devono piacere gli animali e l'etologia, ma sono libri veramente affascinanti. Un abbraccio a tutte e speriamo di vederci martedì. Rosa

domenica 28 novembre 2010

"La Storia "di Elsa Morante

E' il titolo del libro del mese, che abbiamo deciso di leggere in vista del'incontro di Dicembre, che si farà subito dopo Natale, martedì 28.
Giovedì scorso eravamo tutte meno Rosa, però abbiamo letto il suo ultimo post, commentando le sue straordinarie doti di maratoneta della lettura!!
Si è parlato ancora di "Estasi culinarie", letto da Cristina, che lo ha trovato piacevole, anche se un po' ammiccante, un po' furbo nei confronti del lettore. Adesso l'ho preso in carico io, mentre ho passato a Cristina "Stabat Mater". Su quest'ultimo ci siamo divise in 2 correnti di pensiero: secondo Grazia è angosciante ( però non l'ha letto ancora per intero ), mentre Marisa ed io l'abbiamo trovato molto originale e straordinariamente evocativo della musica di Vivaldi.
E' la storia di una solitudine, ma, come detto nella prefazione, esistono due tipi di solitudine: quella buona e quella cattiva e Cecilia, grazie alla musica, può volare oltre i confini della sua reclusione.
Segnaliamo a Rosa e agli altri numerosi nostri lettori che presso la Libreria Edison si svolgono degli incontri sullo slow travel ( a piedi e a dorso di asino ) curati da Natura da vivere Tour Operator www.naturadavivere.it
A presto
Gloria

domenica 21 novembre 2010

Buona domenica care amiche, come vi avevo anticipato questo mese mi sono dedicata alla lettura di "Lo Zen e l'arte della manutenzione della motocicletta" di Robert Pirsig. Mio figlio ne era rimasto entusiasta, io ne avevo sentito parlare ai tempi della mia giovinezza quando rappresentò un vero e proprio fenomeno culturale e perciò ho deciso di cimentarmi in questa impresa. Devo riconoscere che è un libro molto intenso anche per la forte componente autobiografica, veramente interessante e vale la pena leggerlo,anche se non sono riuscita a provare il suo entusiasmo. Anche la lettura è stata molto faticosa perchè gran parte del libro è filosofica e quindi non semplice da seguire. Si intrecciano vari piani in cui il filo conduttore è rappresentato dal viaggio, un viaggio in motocicletta che il protagonista compie con il figlio, descrivendo un'America on the road dal Minnesota al Pacifico. Il viaggio è l'occasione per ripercorrere il proprio passato attraverso una serie di flash-bakes, per mettersi in relazione con il figlio e con se stesso, per rappresentare le proprie idee elaborando una metafisica della Qualità. Tutto parte da un'osservazione apparentemente banale: perchè ci sono persone che curano personalmente la manutenzione della propria motocicletta ed altre che invece la delegano ai meccanici? La manutenzione della motocicletta diventa quindi una metafora della Qualità che consente di superare il dualismo tra soggetto ed oggetto, tra l'individuo e la tecnologia. Vi riporto l'indirizzo di due recensioni interessanti se volete approfondire l'argomento: http://leggerelibri.wordpress.com/zen-manutenzione-motocicletta/ e http://www.cittadigenova.com/Verba-Manent/La-recensione-Lo-Zen-e-l-arte-della-11452.aspx . Dopo questa lettura, considerato anche il non semplice momento lavorativo, ho potuto dedicarmi solo a qualcosa di decisamente più semplice. Ultimati "I tre moschettieri" sono passata a "Vent'anni dopo" dove devo dire ho provato un vero e proprio sollievo nel gettarmi in avventure ed intrighi di corte lontani anni luce da metafisica e filosofia ... Un caro saluto per ora, non so se riuscirò ad essere insieme a voi giovedì perchè sono stata precettata tutta la settimana in Direzione per il bilancio aziendale, speriamo bene ... Rosa

domenica 14 novembre 2010

Liberi Tutti

Domani sera, lunedì 15 novembre, ore 21.15, al Tatro 4 Mori, ci sarà una serata a favore della sclerosi multipla, con L'Associazione Europea di Danza ed il coro Springtime, che presenta brani di musica varia dei Beatles, Queen, Police e tanti altri.
Personalmente cercherò di andare, perchè nel coro canta Roberto Elia, veterinario della USL e a tempo perso corista, che mi ha parlato di questa sua passione. Se qualcuna fosse interessata me lo dica; sarebbe meglio telefonare al botteghino del Tatro per informarsi se ci sono posti.
Buona Domenica!
Gloria

venerdì 22 ottobre 2010

L'arte di non adirarsi

Ho voluto dare al nostro incontro di giovedì scorso il titolo del saggio di Seneca che ci ha proposto Marisa. Credo infatti che la lettura e i nostri thè letterari ci rafforzino molto nell'arduo cammino verso quella meta, cioè di non adirarsi, di prendere il giusto distacco dai piccoli grandi fastidi quotidiani, godendosi il "privilegio di pensare". Non è facile, ma proviamoci, dai.
Sempre Marisa ha ripreso il tema di "Estasi culinarie" ( Marie Barbery ), introdotto la volta scorsa da Lucia. Si tratta di un uomo che sa di dover morire e cerca di trovare il gusto che più lo ha colpito nella vita, partendo dall'infanzia. Da non perdere! L'autrice è la stessa de "l'eleganza del riccio".
Rosa ha completato il suo commento sul libro della caduta del muro di Berlino ( il cui titolo esatto è nel post precedente ), molto interessante anche per alcuni aspetti poco noti ai più, che hanno ruotato intorno all'evento, quali la posizione di Gorbaciov e di Reagan.
Altre letture: Elisabeth George: La miglior vendetta e La solitudine dei numeri primi, di Giordano, di cui troverete il commento nel post precedente.
Ancora Stabat Mater, di Scarpa e..sorpresa! I tre moschettieri di Dumas.
Della serie: un libro per i vari stati d'animo e situazioni ambientali ( calma, concentrazione, fretta ed impegni incombenti, ecc. )
Cristina ci ha presentato "Il bambino della città ghiacciata " di Olle Lonnaeus, giallista svedese.
Si è parlato di come anche nell'evoluta Svezia esistano striscianti sentimenti di pregiudizio e di razzismo ( o almeno lo intuiamo dal libro, visto la nostra scarsa conoscenza della società svedese..).
Grazia, che finalmente è tornata con la sua verve, ci ha aggiornato sui lavori della sua nuova casa, che siamo curiose di vedere e che già ammiriamo prima di averla vista. Ha letto di recente il bellissimo libro di Dacia Maraini "La lunga vita di Marianna Ucria", proponendoci anche alcuni libri di Oriana Fallaci che Il Corriere sta rilanciando in edicola.
Lucia, dulcis in fundo, non ci ha portato novità letterarie ( in compenso aveva fatto un trattamento di bellezza ai suoi già splendidi capelli biondo naturale )ma ci ha lasciato una brochure con vari titoli proposti da Mondadori per il mese di Ottobre e vari eventi culturali.
Io sto leggendo ancora, molto lentamente causa scarsa possibilità di concentrazione, lo splendido guerra e pace, romanzo di amore e di dolore, di struggenti nostalgie e di grandi sogni, di uomini e donne soli.
Contemporaneamente leggo di Elisabeth George " E liberaci dal Padre ".
Ringrazio tutte voi per il bellissimo pomeriggio che ho passato, nella speranza di continuare il nostro cammino insieme...
Gloria

mercoledì 20 ottobre 2010

Letture di ottobre

Ciao carissime, un rapido aggiornamento all'ultimo tuffo prima del nostro incontro di domani. Ho ultimato "L'anno che cambiò il mondo" di Michael Meyer di cui vi avevo parlato lo scorso incontro. Veramente interessante anche se di non facile lettura, l'ho dovuto prendere a piccole dosi! Il sottotitolo "la storia non detta della caduta del muro di Berlino" fa già capire l'argomento di cui tutti siamo a conoscenza, ma che in realtà conosciamo ben poco. Ho continuato con la nostra Elisabeth George con "La miglior vendetta". Mi sono poi lasciata trascinare nella lettura di "La solitudine dei numeri primi" dato che il suo clamoroso successo mi aveva incuriosita. Che dire? L'idea dei numeri primi vicini, ma infinitamente lontani è certamente interessante, così come il linguaggio che si modifica nell'evolvere del tempo, il libro si legge bene e l'Autore, considerando che è giovane e non è un esperto del settore, riesce comunque a tratteggiare bene il vissuto dei protagonisti decisamente affetti da una psicopatologia. Non è però un romanzo che mi ha entusiasmato, parte bene, ma si perde; i protagonisti non sono riusciti ad avvincermi, al di là della descrizione non c'è spessore, gli altri personaggi non sono particolarmente approfonditi, il finale aperto lascia un pò perplessi. Alla fine mi è rimasta solo un pò di tristezza. Comunque come sempre è un'opinione personale. Ben diverso secondo me un altro vincitore del premio Strega, "Stabat mater" di Tiziano Scarpa. Il genere è completamente diverso, è un libro non facile, ma veramente molto bello che vi consiglio caldamente. Scarpa descrive con maestria una storia ambientata nella Venezia del '700 nell'ospizio che accoglieva i bambini abbandonati. La protagonista è Cecilia, una ragazza di sedici anni che, attraverso un diario epistolare rivolto alla madre che non ha mai conosciuto, racconta la drammatica ricerca della propria identità. Il violino è la sua voce ed il modo per essere una persona. Non è facile per Cecilia che per lungo tempo camminerà sull'orlo del baratro della follia e con l'ossessione della morte, ma lentamente riuscirà a venir fuori grazie alla musica e soprattutto all'incontro con un maestro di musica (non vi dico chi è, ma lo capirete subito leggendo il libro). A domani. Rosa

lunedì 18 ottobre 2010

Ci vediamo giovedì 21 ottobre

Carissime,
mi scuso se questo mese non ho scritto la sintesi dello scorso incontro; ho passato un periodo a dir poco frenetico...inoltre avevo perso gli appunti che ho ritrovato solo 2 giorni fa.
In breve cito i titoli di cui si è parlato a Settembre:
Coe : La Casa del Sonno; Tolstoj : Infanzia Adolescenza Giovinezza; Elisabeth George: E liberaci dal Padre; R. Harris : Pompei; Baricco : Emmaus; Michael Meyer : l'Anno che cambiò il mondo; Muriel Barberry: Estasi culinarie.
Dopo la lettura intensiva delle prime 800 pagine di Guerra e Pace, resa possibile dalla solitudine Corsa, in 3 settimane a Livorno sono riuscita a leggerne solo altre 100 . In effetti il Romanzo richiede una grande quiete, silenzio e un certo distacco dai piccoli grandi problemi quotidiani. La sera a letto riesco a ritrovare l'atmosfera giusta, ma vado poco avanti..
La mia vicina Susanna mi ha prestato ieri "E liberaci dal Padre" e mi sono tuffata nella nuova lettura, senza abbandonare la prima.
Recentemente mi è venuta voglia di rileggere "Le vite Parallele " di Plutarco ed Eugenie Grandet di Balzac; ve le propongo sin d'ora per leggere una volta tanto una cosa insieme. Decideremo il 21, naturalmente valutando altre proposte.
Allora vi aspetto per il nostro thè! Grazia, spero di vederti. Un abbraccio a tutte
Gloria

giovedì 30 settembre 2010

Guerra e pace

Care amiche,
prima di tutto devo dire che ho passato una settimana d'incanto in Corsica, a Calvi. Ho affittato un monolocale vicino al mare, molto piccolo ma funzionale, con un piccolo giardinetto dove pranzavamo. Nel residence c'erano poche persone, quel tanto per non sentirsi soli, ma con una grande quiete.
La mattina mi facevo la passeggiata sullo splendida spiaggia ( 9 kilometri fra andata e ritorno ), il pomeriggio si scuriosava per paesini, antiche chiese e così via.
Niente televisione; per un caso, nella borsa del mare, avevo una radiolina che ci ha fatto tanta compagnia. Ho scoperto dei programmi interessanti e piacevoli ( su radio 1, l'unica emittente italiana che si prendeva ). E infine ho letto, letto, letto 800 pagine di Guerra e Pace....splendido. Dopo un inizio incerto ( per me ) il romanzo ha cominciato a prendermi ed ha contribuito alla piacevolezza della vacanza. Tanto che la Corsica adesso l'associo al principe Andrej Bolkonski, Natasha, Pierre, Nikolaj e via dicendo... solo voi potete capirmi!
Ci vediamo giovedì 21 ottobre. Ciao, un abbraccio a tutte
Gloria

giovedì 16 settembre 2010

Emmaus

Ciao care amiche, scrivo di corsa, prima di venire al nostro incontro mensile, un breve post sull'ultimo libro che ho letto, "Emmaus" di Baricco. E' un libro che ha suscitato opinioni fortemente contrastanti tra chi lo ha letto e tra i critici come spesso succede ai testi di questo Autore. A me non è piaciuto, lo stile è quello consueto, molto tecnico, elegante narrativamente, anche se con qualche trattino di troppo (perchè non una semplice virgola?), ma il libro non è riuscito per niente a "prendermi". L'incipit era stato interessante "Abbiamo tutti sedici, diciasette anni - ma senza saperlo veramente, è l'unica età che possiamo immaginare: a stento sappiamo il passato", il titolo particolare con riferimento all'episodio evangelico dei discepoli di Emmaus che vedevano senza capire, ma poi il libro si è snodato lungo una serie di luoghi comuni che mi hanno lasciata perplessa. Il mondo degli adolescenti cattolici è presentato in un modo che a me, ormai vecchia adolescente dei gruppi giovanili cattolici mi ha quasi indignato: questi giovani vengono presentati come dei disadattati, che il prete molesta come fosse una routine, che cantano canzoni idiote, che svolgono attività di volontariato solo di facciata, ingabbiati, chiusi, con i paraocchi. Nel momento in cui entrano in contatto con "gli altri", rappesentati da Andre, una ragazza che annega il suo vuoto nel sesso ed in una vita senza limiti, ecco rompersi tutto ed allora via al sesso, alla droga, alla violenza, fino al suicidio. Alla fine la voce narrante ed Andre si ritrovano in chiesa e sembra che loro, che hanno veramente visto il mondo com'è veramente, siano in qualche modo superiori agli altri. Non so se il libro si rifà ad esperienze personali, se è così mi dispiace per lui. Io, come molti altri, ho vissuto esperienze molto diverse, ho imparato che si può non essere del mondo, ma essere nel mondo, che si può essere liberi e non costretti nella fede, che non ci sono nelle persone categorie nette, chi è di qua e chi è di là, e soprattutto che ognuno, qualunque siano le proprie idee, deve imparare ad avere proprio come dice in fondo il libro "pietà per ciò che siamo, tutti". Rosa

sabato 11 settembre 2010

nuove letture

Care amiche,
intanto un ben tornata a Rosa, che ci deve raccontare qualcosa della sua vacanza in Abruzzo.
Seguendo le indicazioni di Cristina e di Rosa anch'io ho iniziato a leggere Robert Harris, Pompei.
L'ho iniziato proprio ora, quindi giovedì spero di essere andata avanti nel racconto. Dall'ultima volta ho letto anch'io altri due romanzi di Elisabeth George: Prima di ucciderla e Dicembre è un mese crudele. Mi hanno aiutata molto a rilassarmi completamente e ad estraniarmi da tutto. Specialmente il secondo mi ha preso molto, con i coinvolgenti protagonisti che ormai mi sono familiari: l'elegante ispettore Linley, uomo di gran classe e di grande sensibilitò, la goffa e simpatica sergente Havers, Deborah e St.James, sempre tormentati. Sullo sfondo il freddo, plumbeo nord dell'Inghilterra con sue brughiere confortate solo da bollenti bricchi di thè!!
Cosa chiedere di più?
Spero di vederci presto al gran completo. Baci e abbracci
Gloria
P.S. Rosa, se hai qualche foto del viaggio mettila, se c'è il cane ancora meglio!

domenica 5 settembre 2010

Ciao vacanze ...

Ciao care amiche, finalmente sono riuscita ad andare in vacanza: l'Abruzzo è stata una fantastica scoperta. Posti bellissimi, alcuni da togliere il fiato ed un soggiorno veramente piacevole in un agriturismo immerso nella natura. Purtroppo il lavoro è riuscito a raggiungermi anche lì e da domani si ricomincia in una situazione veramente difficile. Meno male che fra un pò ci sarà il nostro incontro e così potremo scambiare due chiacchiere sulle nostre ultime letture. Intanto dopo Grazia e Gloria anch'io ho fatto la conoscenza di Elisabeth George con due suoi romanzi e devo dire che mi sono piaciuti con quell'atmosfera particolare dell'Inghilterra che la scrittrice, pur essendo americana, sà rendere molto bene. Ho poi letto "Pompei" di Robert Harris, un romanzo ambientato nel 79 dC, nelle ore che precedettero l'eruzione del Vesuvio. E' il primo libro che leggo di questo Autore ed è stata una lettura piacevole. Si vede che c'è dietro un approfondimento scientifico e storico anche se l'Autore indulge più sull'intreccio, un pò scontato, quasi per andare sul sicuro ed assicurarsi il consenso del pubblico. Interessante in particolare la parte relativa alla gestione dell'acquedotto da parte dei Romani che di solito conosciamo solo a grandi linee. Quanto all'ambiente corrotto, ai giochi di potere, all'arricchimento indebito, alle varie truffe, nonchè al fatto che "a Roma se sei un uomo onesto sei considerato un cretino", mi sembra che la narrazione sia piuttosto attuale! Un caro saluto e fatemi sapere cosa state leggendo. Rosa

venerdì 13 agosto 2010

ultime novità

Ieri ci siamo trovate Cristina, Rosa ed io. Mi dispiace per chi non è potuto venire....
Cristina ci ha parlato molto positivamente di " Conspirata" di Robert Harris, un romanzo storico basato su documenti autentici, al'epoca di Cicerone. Presenta straordinarie analogie con quello che sta sucedendo ai nostri giorni con la politica corrotta, tipo case di lusso svendute a poco, ecc.
Di Enzo Russo " Niente per cui morire";l'autore è uno dei più profondi conoscitori della storia della mafia.
Rosa ha terminato " Guerra e Pace" e ce lo consiglia caldamente, anche se va letto con tutta calma e tranquillità, senza lasciarsi intimorire dalla mole.
Di Marco Vichi " Morte a Firenze", ambientato nei giorni dell'alluvione, a Firenze. Personalmente, dello stesso autore, consiglio " La prima indagine del Commissario Bordelli".
Altra lettura " Il Regno del Nord" di Arrigo Petacchi, sul tema del Risorgimento, ci racconta la vera storia, per così dire, diversa da quella trita e ritrita che ci hanno propinato a scuola. Cosigliato!!
Non consigliato " Che la festa cominci " di Niccolà Ammanniti.
Personalmente, oltre agli adorabili gialli di Elisabeth George, ambientati nella classica e moderna Londra, ho letto di Jonthan Coe " I terribili segreti di Maxwell Sim ", storia di un tizio afflitto da solitudine, incomprensioni, timidezza, alla ricerca di una svolta nella vita, con finale a sorpresa poco verosimile, come a volte succede a Coe.. Non male, però non all'altezza del miglio Coe.
Allora, si aspettano commenti e novità, anche non strettamente letterarie!!
Prossimo appuntamento giovedì 16 settembre. Ciao, buone vacanza a tutti/e.
Gloria

martedì 10 agosto 2010

ritorno a casa

Care amiche,
eccomi qui!! Spero di vedervi il 12 per il nostro consueto appuntamento!! In viaggio ho letto due gialli di Elisabeth George, per poter leggere dovunque: aereo, treno, senza impegnarmi troppo.
Giovedì parleremo di tutto un po'...Ciao un bacio
Gloria

sabato 19 giugno 2010

Le nostre letture

Ecco la rassegna delle ultime letture del nostro gruppo:
Cristina ci presenta numerosi titoli: di Margherita Oggero "L'amica americana", paragonata come stile alla Bartlett; "Orgoglio di classe", che parla della scuola oggi; "L'incantatrice di Firenze", dell'Autore di versetti satanici ed ambientato nel passato.
Rosa, oltre alle letture già illustrate nel post precedente, cita Camilleri " Il nipote del Negus" e Zola "Teresa Rachin ".
Parliamo poi di Bouvard e Pecuchet, che entrambe abbiamo letto, critica al sapere nozionistico, che da solo non costituisce "conoscenza". Da leggere.
Marisa ci parla di Garcia Marquez " Cent'anni di solitudine", romanzo difficilissimo se si vogliono cercare significati o fili rossi che attraversano la storia; forse va letto come un grandioso, multiforme affresco di un Paese e di un popolo sudamericano...chissà, forse qualche lettore può aggiungere una sua opinione...
Lucia ci ha parlato del suo ultimo ma non ultimo viaggio in Francia, viaggio con cui si è riconciliata appunto con la douce France.
Cristina ci ha dato indicazioni su un luogo, situato in via della Sambuca alla Valle Benedetta, dove si possono fare merende alternative e gestito da un personaggio singolare. Seguire le indicazioni per il Teatro Agricolo....
Ho appena terminato Il silenzio dei chiostri della Ginenez-Bartlett, autrice che adoro, che ci porta in una storia di intrighi e delitti ambientata in Convento. Sto iniziando "Camera con vista" di Edward Morgan Forster". A presto!
Ci troveremo l'8 luglio.
Gloria

sabato 5 giugno 2010

Bouvard e Pecuchet

L'ultima volta Gloria aveva proposto la lettura di "Bouvard e Pécuchet" di Flaubert ed io, ultimato il mio approfondimento sulle fiabe, ho colto il suggerimento. Devo dire che mi sono trovata inizialmente un pò in difficoltà, non è un libro semplice e per le dettagliatissime descrizioni può anche essere di primo impatto noioso. L'importante è resistere e non avere fretta perchè è un libro veramente interessante ed attuale. L'incipit ci descrive in poche parole il contesto "Con il caldo che faceva, trentatrè gradi, boulevard Bourdon era completamente deserto" ed in questa solitudine improvvisamente apparvero due uomini, fisicamente diversi come diverso era il loro carattere, che si siedono casualmente (ma esiste veramente il caso?) sulla stessa panchina. Li colpisce un particolare: aver scritto entrambi il nome nel proprio cappello e da qui si stabilisce un feeling, si scoprono delle affinità, come quella di essere entrambi dei copisti, e comincia una lunga amicizia che li porterà a lasciare la città e trasferirsi a vivere insieme in campagna. Qui si gettano in una vera e propria spirale della conoscenza, passando da un tema all'altro del sapere umano, documentandosi in maniera esasperata su tutti i libri disponibili, ma con risultati sistematicamente fallimentari. E' un susseguirsi di sconfitte in tutti i campi descritte con un'ironia eccezionale. Il romanzo è rimasto incompiuto per la morte dell'Autore, sappiamo solo che alla fine, per scelta e non per necessità, tornano ad essere dei copisti. Spesso questi due protagonisti sono stati etichettati semplicemente come degli stupidi, ma si tratta di personaggi molto più complessi in quanto comunque sempre pronti ad avere interessi, a documentarsi e a mettere in discussione quello che leggono. Decisamente più gretti e meschini quelli che li circondano. Quindi personaggi un pò stupidi ed un pò intelligenti, così come i libri che leggono. In realtà quello che Flaubert mette in evidenza è l'incapacità di dare delle risposte certe, dissacra l'oggetto simbolo dell'Illuminismo, l'Enciclopedia, smonta l'illusione di poter acquisire il sapere. E' quindi un messaggio attualissimo anche in un secolo completamente diverso da quello di Flaubert: l'accumulo di conoscenze non è conoscenza ed in un mondo in cui siamo letteralmente sopraffatti dalle informazioni questo è un concetto che sarebbe opportuno avere sempre bene in mente. Per chi volesse approfondire l'argomento indico qui di seguito un indirizzo dove c'è un commento molto interessante http://www.bartolomeodimonaco.it/online/?p=655. Un caro saluto e speriamo di poterci incontrare presto. Rosa

venerdì 14 maggio 2010

Fiabe... fiabe... fiabe...

Carissime, in un precedente post Gloria vi aveva già parlato della mia riscoperta delle fiabe. Si è trattato di una casualità: mi aveva incuriosito che le fiabe conosciute attraverso versioni moderne fossero spesso molto diverse da quelle originali. Mi sono quindi letta i due volumi che raccolgono le fiabe dei Fratelli Grimm con molto interesse e riscoprendolo come esempio specifico della letteratura popolare antica. Qualche mese fa poi mi era capitato di leggere un libro di antiche fiabe giapponesi quando mio figlio preparava l'esame di letteratura giapponese antica e mi aveva molto colpito il fatto che in un Paese così lontano dal nostro (geograficamente, culturalmente, storicamente, ...) e praticamente isolato, si ritrovavano nelle loro fiabe molti dei temi presenti anche nelle nostre. Lo stesso si verificava anche per le favole cinesi. Perciò quando girando per una libreria di Lucca ho visto negli scaffali il libro di Bruno Bettelheim "Il mondo incantato. Uso, importanza e significati psicoanalitici delle fiabe" come potete immaginare non ho potuto fare a meno di comprarlo! E' un libro bellissimo che esamina dal punto di vista psicoanalitico moltissime fiabe, in particolare quelle raccolte dai Fratelli Grimm. Non voglio entrare nello specifico per non togliere il piacere di leggerlo a chi vorrà farlo, ma vi riassumo solo alcuni concetti riprendendoli dall'introduzione di Bettelheim. Ognuno di noi cerca faticosamente il significato della propria esistenza, il bambino dato che la vita è spesso sconcertante per lui, ha un bisogno ancora maggiore di comprendere se stesso in questo mondo complesso e lo può fare attraverso le fiabe. Attenzione, non con le favole o con le versioni modificate delle fiabe che sono state private dei loro più profondi significati, ma con quelle originali che attraverso secoli di rielaborazioni riescono a parlare simultaneamente a tutti i livelli della personalità umana. Parlando dal punto di vista psicanalitico, recano messaggi importanti alla mente conscia, preconscia e subconscia. E' per questo motivo che le fiabe sono importantissime nell'esperienza del bambino, che ognuno di noi si è sentito particolarmente rappresentato da una fiaba che leggeva o si faceva leggere continuamente, che le fiabe sono un mezzo efficace nella terapia di bambini o ragazzi con problemi , che gli stessi temi si ritrovano in parti del mondo lontane e diverse tra di loro. Le fiabe sono state in tempi moderni spesso edulcorate, ma nella realtà esiste il bene come esiste il male, anche dentro di noi. Non è utile nascondere questa realtà, ma è utile invece dare un messaggio finale positivo e rassicurante. La fiaba è quindi una forma di arte unica perchè mentre intrattiene il bambino, gli permette di conoscersi e favorisce lo sviluppo della sua personalità; oltre agli aspetti psicologici abbondano gli elementi culturali e religiosi specifici di ogni Paese. Come ogni grande arte, il significato più profondo della fiaba è diverso per ciascuna persona ed è diverso per la stessa persona in momenti diversi della sua vita. Un libro da non perdere perchè apre gli occhi su un mondo immenso. Spero di aver suscitato il vostro interesse. Un abbraccio caro e buona lettura. Rosa

venerdì 30 aprile 2010

cosa leggiamo questo mese?

Ho proposto un titolo che da tempo mi incuriosisce: Bouvard e Pecuchet, di Flaubert.
Cito da una recensione: " In un caldo giorno d'estate, i copisti Bouvard e Pecuchet si incontrano in Boulevard Bourdon a Parigi e scoprono di avere non soltanto l'abitudine di scrivere il proprio nome nello stesso punto del cappello, ma anche le stesse opinioni politiche liberali e, soprattutto, la stessa sete di sapere. Grazie a una eredità, si ritirano in campagna e si ripromettono di verificare tutte le teorie esistenti in ogni campo del sapere..."
Sentiamoci sul blog!!
Gloria

martedì 27 aprile 2010

il nostro incontro di aprile

Giovedì scorso, davanti al nostro classico thè con la crostata, abbiamo commentato con piacere il fatto che qualcuno ci legga, soprattutto grazie ai nostri commenti su Jane Austen. Continueremo pertanto ogni tanto a mantenere viva l'attenzione sulla Mitica, almeno da parte del gruppo delle estimatrici ( ricordo che siamo divise in 2 gruppi, uno pro e uno contro la Austen ).
Quello che ha colpito le nostre occasionali lettrici è anche il fatto che noi ci si incontri veramente; oggigiorno si sprecano infatti i gruppi virtuali, mentre il nostro è un gruppo di quelli che si suona alla porta, si entra, ci si leva la giacca o il cappotto, si cerca il libro nella borsa ecc. ecc.
Le letture di cui si è parlato: Senilità di Svevo, un classico non facile, che Grazia ha avuto voglia di leggere fino in fondo e con apprezzamento.
Rosa: I luoghi e la polvere, di Peregalli, di cui è rimasta entusiasta: un saggio profondo, che ci fa riscoprire il valore dei segni che il tempo lascia sulle cose, sulle case, sulle persone, segni della vita che si è vissuta e che non è giusto annullare. Da non perdere!!
Rosa ci ha poi sorpreso con " Le fiabe dei fratelli Grimm", i quali si scopre che erano dei filologi e avevano raccolto la letteratura popolare dell'epoca; da qui ha proseguito con " Il mondo incantato" di Bruno Betteleim, neuropsichiatra infantile, il quale spiega il significato psicoanalitico delle fiabe.
Marisa ha terminato la lettura di Ragione e Sentimento, della Austen, romanzo dove i due caratteri opposti di Elinor e Marianne ci rappresentano appunto l'antitesi tra questi due diversi
modi di porsi nei confronti della vita; naturalmente in medio stat virtus...
Lucia ha letto "del piacere di leggere" di Proust e " la canzone di Carlo V di Orsenna.
Altra lettura molto interessante " I delitti di via Medina Sidonia" di Santo Piazzese, giallo ambientato in Sicilia. Dal momento che nel gruppo ci sono ben 3 lettrici di origine siciliana, si è parlato dello scirocco in Sicilia, fenomeno descritto mirabilmente nelle prime pagine del libro in questione.
Personalmente ho terminato Fosca, di Iginio Ugo Tarchetti. E' la storia di un amore drammatico "subito" dal protagonista, che rimane avvolto nelle spire di una passione tanto forte quanto fatale. Il romanzo è dominato dalla figura della protagonista, orrenda e tuttavia capace di attrarre in modo morboso il giovane e sventurato Giorgio. Notevole, da leggere.
Prossimo appuntamento il 27 maggio.
Ciao Gloria

domenica 11 aprile 2010

letture di aprile

Care amiche,
mi scuso per il lungo silenzio dovuto a dei problemi che mi hanno molto demoralizzato e di cui vi parlerò quando ci vedremo.
Venendo al nostro ultimo incontro, abbiamo parlato di Camilleri, con "Un sabato con gli amici", che però non ha per niente convinto Cristina.
Lucia ci ha parlato "Dell'amore e di altri demoni" di Gabriel Garcia Marquez, nonchè di una rappresentazione teatrale dell'Amleto, a cura della Compagnia del Carretto, che possiamo dire Lucia non ha apprezzato, anche se il racconto ci ha fatto molto ridere....
Inoltre si è parlato di Messaggeri dell'oscurità, di A. Gimenez Bartlett , di Una stanza tutta per gli altri, letto da Marisa, di Diario di scuola e Come un romanzo, di Pennac, letti da Rosa. Quest'ultimo testo parla della lettura e stabilisce anche un interessante elenco di diritti del lettore, quali il diritto di non finire un libro, di saltare qualche passo e così via, confortandoci per tutte quelle volte che con un senso di colpa abbiamo temuto di non essere lettori corretti.
Ho appena terminato "L'albero delle lattine" di Anne Tyler, che mi ha attratto per il tema, quello della solitudine di un bambino, cui muore all'improvviso la sorellina e si trova a fare i conti col doloroso disorientamento dei genitori. La partenza era buona, però mi aspettavo di più; tutto rimane in superficie, senza una reale introspezione psicologica.
Adesso ho iniziato "Fosca"di Iginio Ugo Tarchetti, esponente della Scapigliatura milanese; ve ne parlerò il 22, giorno del nostro prossimo incontro.
Mi fa molto piacere l'apprezzamento del nostro blog fatto da una lettrice, che addirittura ci ha citati nel suo blog!! Ora ci montiamo la testa....Chi non l'ha letto vada ai commenti al post precedente di Rosa.
A presto, buona lettura a tutte
Gloria

venerdì 2 aprile 2010

Buona Pasqua!

Carissime amiche tanti auguri per una Pasqua serena a voi ed alle vostre famiglie e ...buona lettura! Rosa

venerdì 12 marzo 2010

Leggere...leggere...leggere...

Cara amiche dopo un bel pò di silenzio eccomi qui a farvi un breve resoconto delle mie letture: sono state veramente tante perchè in questo periodo sono stata presa da un sacro furore per la lettura. Probabilmente il periodo lavorativo non facile ed estremamente pesante mi ha spinto a cercare serenità immergendomi in una dimensione diversa. Allora prima di tutto ho terminato anche l'ultimo romanzo di Jane Austen che mi mancava "L'abbazia di Northanger" che è una lettura (ovviamente per chi ama Jane Austen)veramente piacevole. Jane Austen si diverte a prendere un pò in giro i romanzi romantici e gotici dell'epoca con una storia leggera in cui l'antieroina protagonista Catherine non può non suscitarci un sorriso. Come in tutti i suoi romanzi l'incipit dice già tutto "Nessuno che avesse conosciuto Catherine Morland nella sua prima infanzia avrebbe mai supposto che il suo destino sarebbe stato quello di essere un'eroina. Tutto era contro di lei: la posizione sociale, il carattere del padre e della madre, il suo aspetto fisico e persino le sue inclinazioni.". Lasciando Jane Austen mi sono tuffata nel passato ritornando alle mie letture del liceo ed in particolare in "Anna Karenina" di Tolstoj. E' un romanzo talmente grande e conosciuto che non mi sento di scrivere un vero e proprio commento. Le storie diverse di queste tre coppie si intrecciano sullo sfondo della società e del paesaggio russo in modo mirabile, le descrizioni sono talmente pregnanti che ti sembra di sentire il freddo, i profumi, il fumo delle stazioni che apre e chiude la storia di Anna. Devo dire che la prima volta che lo lessi mi colpì la storia di Anna e Vronskij con la sua passione e la sua tragicità, a distanza di anni mi è molto più piaciuta quella di Kitty e Levin (probabilmente è l'età!. Voglio ricordare infine il bellissimo incipit "Tutte le famiglie felici si somigliano; ogni famiglia infelice invece è infelice a modo suo" perchè evidenzia come la felicità è spesso a portata di mano se la cerchiamo nella vita quotidiana, mentre tanti sono invece i modi per rovinarsi la vita ed essere infelici, perchè è una riflessione che avevamo fatto anche nel nostro ultimo incontro. Mi sono poi dedicata ad un autore francese Daniel Pennac con "Diario di scuola", un libro che parla della scuola dal punto di vista del "somaro", un punto di vista interessante perchè l'Autore l'ha vissuto in prima persona sia come alunno che come insegnante. Ho letto che ha suscitato diverse sensazioni tra alunni ed insegnanti, quest'ultimi lo hanno visto spesso come un attacco: io devo dire che avendo vissuto l'esperienza di alunna "leccornia" e di madre che si è necessariamente dovuta confrontare con molti insegnanti le cui diverse figure ho ritrovato in questo libro mi sono trovata a condividere molte delle sue idee. Sulla scia di questo libro ne ho letto anche un altro dello stesso Autore che come lettrici non ci possiamo far scappare: si tratta di "Come un romanzo" che parla proprio della lettura. E' piacevolissimo e anche questo ha suscitato molti ricordi personali e riflessioni. Condivido il punto di vista dell'Autore, in particolare il suo decalogo sui diritti imperscrutabili del lettore. Non voglio dirvi di più perchè se lo avete letto o decidete di leggerlo preferirei parlarne insieme. Infine (ve lo avevo detto che ho letto tantissimo in questo periodo!) mi sono ricordata di un vecchio post di Gloria e mi sto rileggendo, anche questo dopo tanti anni, "Davide Copperfield". Ci vediamo martedì. Rosa

sabato 13 febbraio 2010

11 febbraio

Carissime amiche ed amici,
Jane Austen ha visto due fronti contrapposti, lo scorso giovedì; come dice Rosa o la si ama o non la si sopporta, sembra che non ci siano vie di mezzo.
Rosa, la sottoscritta e Marisa, new entry del gruppo, la amano, perchè trovano i suoi personaggi sempre attuali; i sentimenti sottesi alle vicende sempre quelli, allora come ora: l'invidia, la gelosia, l'altruismo, la capacità o meno di comprendere gli altri, la generosità o la grettezza e via dicendo.
E poi non so..a noi che la amiamo piace anche quell'atmosfera di campagna inglese, col thè, i vestiti fruscianti, le serate brumose riscaldate dal caminetto con un libro in mano e il cane accucciato ai piedi, sospiroso.
Cristina e Grazia non provano questa empatia con Jane e certamente rispettiamo pienamente il loro diverso sentire.
Cristina, oltre ad "Emma", ha letto, tra l'altro, Il Sonaglio, di Camilleri, basato sul concetto della metamorfosi, della fiaba, già ripreso dall'Autore in altri 2 romanzi e insieme ai quali costituisce una sorta di trilogia.
Rosa ci ha parlato di "Persuasione", del quale rileva in particolare l'interessante dissertazione dell'Autrice sul diverso modo di amare dell'uomo e della donna, che troviamo in fondo al romanzo. E' uno scritto sicuramente di età matura, che forse più degli altri racchiude tutto il pensiero della Austen.
Per il prossimo appuntamento ( martedì 16 Marzo ) leggeremo a piacere.
Cara Lucia, speriamo tutte che tu risolva la questione in fretta e che già la prossima volta tu sia più serena.
Da parte mia auguro a tutte, ma veramente, di riuscire a ridere un po' ogni giorno, anche nelle situazioni più antipatiche e ostiche; cerchiamo di vedere sempre il lato ironico della vita, che peraltro è così breve e merita di essere apprezzata di più.
Ciao da Gloria

sabato 6 febbraio 2010

Ragione e sentimento: continuando sulle orme di Jane Austen

Care amiche ho concluso anche la lettura di "Ragione e sentimento". Avendo visto prima il film conoscevo già la trama, ma la lettura è stata comunque molto piacevole. In questo romanzo l'Autrice mette a confronto le vite parallele e contrapposte di Elinor e Marianne, due sorelle che affrontano la vita e l'amore in modo molto diverso l'una dall'altra: in Elinor prevale la ragione, in Marianne il sentimento. Nella prima albergano il decoro, la moderazione, il riserbo, i valori sociali, l'attenzione verso gli altri; nella seconda la passione, la gioia, l'ardore giovanile, la vivacità intellettuale. Entrambe soffrono per amore, ma Marianne che ama "senza saggezza ma con troppo amore", quasi si compiace del suo dolore che la rende chiusa e concentrata solo su se stessa e la spinge quasi ad autodistruggersi. Da che parte sta l'Austen? Forse da tutte e due, Elinor è la figura più rilevante, ma ad un certo punto è quasi come se le due figure si compenetrassero: d'altra parte forse una vera donna deve essere fatta sia di ragione che di sentimento! Come sempre interessante ed ampia la galleria di personaggi falsi, avidi, senza speranza di illuminazione: stupendo ad esempio il dialogo tra i coniugi Dashwood in cui discutono sull'aiuto da dare alle parenti cadute in disgrazia, un vero trionfo dell'ipocrisia! Questi personaggi anticipano in qualche modo le eccezionali caratterizzazioni di Dickens. A proposito ho finalmente terminato anche "Il circolo Pickwick": è stata una lettura un pò lenta, un pò per la mole del libro, un pò perchè è un tipo di narrazione che non scorre tutta d'un fiato. Se avete pazienza è comunque molto interessante, in particolare la seconda parte, ci sono dei personaggi rappresentati con una ironia e con una tale vivacità di descrizione da non dimentircarseli mai più! Ciao a tutte, ci vediamo giovedì. Rosa

domenica 31 gennaio 2010

CI VEDIAMO L'11 FEBBRAIO

Come da accordi intercorsi ci troviamo giovedì 11 febbraio. Buona lettura, nel frattempo.
Gloria

sabato 23 gennaio 2010

SPOSTAMENTO DATA

Ci vediamo il primo di febbraio, lunedì, perchè Rosa il 25 deve essere a Roma per lavoro ( penso l'abbia convocata il Presidente per farsi aiutare a rivedere un discorso che aveva scritto...)
Dopo avere letto Emma e Persuasione, ho iniziato Ragione e sentimento. Ho deciso di leggere tuti i romanzi della Austen; alla libreria Mondadori di via Magenta ho trovato un improponibile librone rosa ( per signorine ) con tutti i romanzi di Jane Austen a soli 15 €!! L'unico problema è che per portarlo in treno ci vuole il trolley...Inoltre l'altro giorno su Sky ho visto un bellissimo film tratto da Mansfield Park. Grazia, tu che sei sempre aggiornata sulla programmazione di Sky segnalaci le cose interessanti!!
Buona lettura a tutti!!
Gloria

sabato 16 gennaio 2010

"Persuasione": ancora Jane Austen

Eccoci qui con il commento per questo romanzo di Jane Austen (credo che piano piano finiremo per leggerli tutti!). Anche "Persuasione" mi è piaciuto molto, lo stile non si distacca da quello degli altri romanzi della Austen, per cui cimentatevi nella lettura solo se vi piace questa Autrice. La protagonista è come sempre una donna, si parla di amore e si descrive con ironia la società inglese dei primi dell'Ottocento. La differenza è che qui l'amore non nasce a poco a poco durante la storia, c'è già all'inizio, anzi c'era in precedenza, quando la protagonista, Anne Elliot, otto anni prima, a 19 anni, si era innamorata di un ufficiale di marina, il capitano Wentworth, ma aveva rifiutato di sposarlo "persuasa" dalla sua famiglia, in particolare dalla sua madrina Lady Russel, a rinunciare a lui , non ritenuto adeguato al loro rango sociale. Un errore, una debolezza, che ha pesato fortemente su Anne che non saputo più innamorarsi di altri uomini e lentamente sta sfiorendo anche fisicamente. Proprio una bella famiglia quella di Anne! Il padre e le sorelle sono altezzosi ed arroganti, incapaci di affetti e relazioni vere, superbi del loro status sociale, anche se stanno andando in rovina. Tutto si misura sul metro dell'interesse e della visibilità sociale, il resto non conta. Una delle sorelle,Mary, è anche una ipocondriaca, sempre pronta all'autocommiserazione ed incentrata unicamente su se stessa. Ed Anne che invece è dotata di intelligenza, buon senso, generosità, dolcezza, forza d'animo ed è capace di affetti profondi, non può fare a meno di confrontare la propria famiglia con altre in cui le relazioni sono completamente diverse. Quando, dopo otto anni, Anne incontra di nuovo il capitano Wentworth, il suo amore è immutato, ma lui le è ostile e pieno di rancore e di orgoglio ferito. Tutti i personaggi, anche quelli minori, sono tratteggiati benissimo con delle intense descrizioni anche fisiche. La fisicità è fortemente presente in questo romanzo ed i cambiamenti del fisico riflettono anche i cambiamenti dell'animo. Non vi voglio raccontare la storia perchè vi toglierei il piacere di leggerla, solo volevo mettere in evidenza che ci sono dei passi veramente molto belli come quello in cui Anne rivendica per il proprio sesso la capacità di amare anche quando non c'è più speranza o quello della lettera del capitano Wentworth. E' un cammino che fanno i personaggi, come sempre accade nei romanzi della Austen, per acquisire consapevolezza ed autonomia. Credo che la Austen abbia amato il personaggio di Anne, alle sue parole affida le proprie riflessioni sulla condizione femminile dell'epoca e attraverso le sue parole rivendica il proprio ruolo di saper descrivere i sentimenti delle donne, fino ad allora affidati solo alla penna di uomini e quindi descritti da un punto di vista maschile. Quindi un romanzo da leggere! Un caro saluto a tutte da Rosa

domenica 10 gennaio 2010

martedì 5 gennaio 2010

BUON ANNO

Cari lettrici e lettori,
i libri di questo mese sono ancora di Jane Austen: Emma, per chi non l'ha ancora letto e Persuasione. Ci troveremo lunedì 25 gennaio.
Emma è la storia di una giovane ereditiera che, affermando di non volersi sposare, trascorre il suo tempo cercando di combinare matrimoni tra amici e conoscenti. Così impiega la sua vivace immaginazione, soddisfa la sua presunzione, appaga il suo narcisismo. L'unico a non viziare Emma è il ricco e saggio amico di famiglia Knighteley.
L'azione si costruisce attraverso la modalità del fraintedimento, che porta il soggetto a equivocare e a commettere errori di valutazione, fino al chiarimento finale.
Il personaggio di Emma non è di simpatia immediata, come d'altronde anticipa la stessa Austen, tuttavia, anche se non piace per la sua presunzione, per la sua incapacità di comunicare veramente con gli altri, ha dalla sua molte attenuanti, quali la solitudine in cui vive, dovuta in gran parte all'egoismo del padre, cui sembra votata a sacrificare la propria esistenza.
Persuasione è l'ultimo romanzo della Austen. E' il romanzo dove trionfa l'amore, attraverso il riconoscimento, da parte della protagonista, dell'errore commesso anni prima. Infatti si è fatta "persuadere" a non sposare l'uomo di cui non è innamorata, perchè socialmente inferiore.
Anne intraprende quindi un percorso evolutivo, che la porterà ad affermare la propria volontà ed ad uscire dall'ombra e dal silenzio cui sembrava relegata.
A presto
Gloria