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domenica 19 giugno 2011

La Folie Baudelaire

Carissime amiche, sono ritornata dopo un bellissimo viaggio a Vienna, una città che, se non la conoscete, vi consiglio di visitare con calma e non con i soliti viaggi di tre giorni che vengono abitualmente proposti dalle agenzie turistiche. Noi ci siamo stati una settimana e ne abbiamo potuto vedere solo una parte, ma è comunque veramente affascinante! Per quanto riguarda la lettura mi fa piacere di aver fatto venire la voglia a Gloria di leggere "Lolita" perchè è veramente un libro scritto con grande perizia e con non ti lascia indifferente. Come spesso succede il film non gli ha reso giustizia e non ha saputo cogliere tutto la grande introspezione psicologica che c'è dietro. Inoltre gran parte del valore del libro sta proprio nella scrittura che solo con la lettura puoi apprezzare. Questo mese, a parte un paio di gialli di Elisabeth George (ormai credo che me ne manchino solo un paio...), ho letto un solo libro "La Folie Baudelaire" di Roberto Calasso. Parecchio tempo fa ce ne aveva parlato Lucia e mi aveva incuriosito sia perchè ho un ricordo molto bello della lettura delle poesie di Baudelaire già dai tempi del liceo, sia perchè avevo avuto l'occasione di rileggerle in tempi recenti, sia perchè avevo letto dello stesso autore "Le nozze di Cadmo e Armonia" che mi aveva veramente affascinato. Non è un testo semplice, è un saggio complesso che va letto a piccole dosi perchè l'Autore, attingendo da una grande quantità di fonti, ci offre un affresco completo della Parigi dell'epoca e dei suoi attori che, per chi come me, ne ha una cultura superficiale e non approfondita, non è facile da seguire e comprendere. Lo sforzo è ripagato ampiamente: Calasso ha una scrittura nitida e raffinata e una grande capacità di far penetrare nel profondo di un periodo storico e dei suoi artisti. Il saggio non parla solo di Baudelaire, ma degli altri scrittori, dei pittori e dei critici dell'epoca e sembra, accompagnati dalla sua penna, di respirare l'atmosfera dei Salons, degli studi, delle case, della vita parigina. Vi riporto dal sito di Adelphi questa sintesi "Al centro di questo libro si trova un sogno dove l'azione si svolge in un immenso bordello che è anche un museo. È l'unico suo sogno che Baudelaire abbia raccontato. Entrarvi è immediato, uscirne difcile, se non attraversando un reticolo di storie, di rapporti e di risonanze che coinvolgono non solo il sognatore ma ciò che lo circondava. Dove spiccano due pittori di cui Baudelaire scrisse con stupefacente acutezza: Ingres e Delacroix; e altri due che solo attraverso di lui si svelano: Degas e Manet. Secondo Sainte-Beuve, perdo e illuminato, Baudelaire si era costruito un «chiosco bizzarro, assai ornato, assai tormentato, civettuolo e misterioso», che chiamò la Folie Baudelaire («Folie» era il nome settecentesco di certi padiglioni dedicati all'ozio e al piacere), situandolo sulla «punta estrema della Kamčatka romantica». Ma in quel luogo desolato e attraente, in una terra ritenuta dai più inabitabile, non sarebbero mancati i visitatori. Anche i più opposti, da Rimbaud a Proust. Anzi, sarebbe diventato il crocevia inevitabile per ciò che apparve da allora sotto il nome di letteratura. Qui si racconta la storia, discontinua e frastagliata, di come la Folie Baudelaire venne a formarsi e di come altri si avventurassero a esplorare quelle regioni. Una storia fatta di storie che tendono a intrecciarsi – finché il lettore scopre che, per alcuni decenni, la Folie Baudelaire è stata anzitutto la città di Parigi." Vi segnalo inoltre anche il sito http://ettorefobo.blogspot.com/2009/01/la-folie-baudelaire-roberto-calasso.html dove è riportato un commento interessante. Se desiderate approfondire un periodo che ha segnato fortemente la letteratura e l'arte in generale e non avete fretta, leggetelo, è davvero una bella esperienza. Rosa

sabato 11 giugno 2011

26 maggio in giardino e altre storie

Il 26 maggio per la prima volta ci siamo riunite in giardino; non mi ero organizzata al meglio, perchè il tavolino intorno al quale ci siamo riunite è utilizzato abitualmente da 2 persone sole ( Giuliano ed io ) che ci rifugiamo, nella bella stagione, a leggere sotto l'albero, che come una nicchia ci protegge dal caldo e dalla vista dei vicini. Eravamo tutte e abbiamo conversato col sottofondo di uccellini e rane. A proposito l'albero si chiama Coccolus laurifolius....( potevo ricordarmelo?)
Lucia ci ha portato un breve saggio di Stephan Hessel, scrittore novantatreenne ma evidentemente ancora in gamba, titolo: Indignatevi. Invita i giovani a provare sdegno verso l'arroganza. Poi, di Willi Pasini: La seduzione è un'arma divina, dove la seduzione è intesa in senso più ampio di quella corrente.
Cristina ha commentato Padri e figli, già letto da Rosa, un confronto fra generazioni. Ci ha poi illustrato "Il Confessore di Cavour", di Lorenzo Greco, che racconta un Cavour diverso da quello studiato nei testi scolastici: interessante.
E ancora Le piccole virtù, di Natalia Ginzburg, che mi riprometto di leggere.
Grazia ha letto "Cronaca familiare" di Vasco Pratolini, romanzo bellissimo.
Cito infine brevemente le letture di Rosa, che riesce sempre a stupirci per la molteplicità e l'eterogenità di quanto legge:
Il lamento del bradipo, di Sam Savage, tragicomica raccolta di lettere di un tale che dirige una rivista letteraria;
La libreria del buon romanzo ( Cossè ),
Gesù di Nazareth ( Ratzinger ) testo molto impegnativo ( se lo dice Rosa...);
Con il Sari rosa ( Sampat Pal ), storia di una giovane indiana che fonda la gang rosa;
Sarà vero: la menzogna al potere, di Enrico Bonanno, storia di clamorose "bufale" storiche , dal Medioevo ai giorni nostri ( lo sto leggendo e devo dire a piccole dosi, non è un testo scorrevole e facile ).
Infine Lolita di Nabokov, che voglio rileggere assolutamente, in quanto, avendolo letto molti anni fa, lo confondo nel ricordo con la versione cinematografica, mentre sicuramente il romanzo supera il film.
Non ho preso appunti delle letture di Marisa, ricordo La sonata a Kreutzer del grande Tolstoj, spero di non sbagliare.
Ecco è tutto, scusate il ritardo, come al solito sono super presa tra mille cose; ora 2 volte alla settimana vado anche a camminare dopo cena con la mia vicina Susanna. Devo pensare solo a come sfruttare anche le ore di sonno e poi sono al completo.
Ci vediamo il 23 giugno: vogliamo stare dentro o fuori? Nel caso vinca il fuori ho già acquistato due grandi ciotole di citronella!!
Baci Gloria