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domenica 6 gennaio 2013

Come mi batte forte il tuo cuore

Care amiche, oggi voglio parlarvi di questo bel libro scritto da Benedetta Tobagi su suo padre, Walter Tobagi, giornalista del Corriere della Sera, ucciso a soli trentatré anni a Milano nel 1980 dai terroristi della brigata XXVIII marzo. Benedetta aveva solo tre anni, ma l'immagine del padre riverso sull'asfalto e coperto di sangue non l'abbandonerà più come non l'abbandonerà il senso di vuoto che la sua morte le ha lasciato. "Io so che il sangue della vittima innocente resta impresso, indelebile, negli occhi dell'innocente testimone. Di mio padre, là sulla strada, dello scandalo intollerabile di ogni innocente ucciso, rimane negli occhi un grido: non chiama vendetta, piange un dolore senza fine". Come lei stessa dice, quella mattina i killer hanno ucciso anche la sua innocenza e per anni si è sentita non più figlia, ma orfana, combattendo non solo contro il suo dolore, ma anche contro gli stereotipi e le semplificazioni con cui si parla delle vittime del terrorismo rischiando un appiattimento che cancella la vera individualità. Ci racconta la difficoltà di vivere la normalità per chi è stato suo malgrado costretto a interpretare il ruolo di familiare di una vittima e il tentativo di dare un senso a tutto quello che era successo. Benedetta comincia così un intenso cammino di ricerca, da una parte di ricostruzione della figura del padre, attraverso la sua famiglia, le sue lettere, i suoi articoli, di cui pian piano si riappropria, e dall'altra di ricostruzione delle vicende storiche di quegli anni che affronta con determinazione e rigore. Si parla della mentalità perversa dei terroristi, della superficialità dello Stato, del non aver saputo e voluto vedere l'evidenza dei fatti, della testimonianza di uomini che hanno pagato la loro coerenza e il loro essere cittadini veri con la vita. E' giusto sapere, ricordare e non dimenticare "Esco rafforzata nella convinzione che di cultura della documentazione e di ricerca paziente abbiamo bisogno in Italia per superare lo scoglio del nostro passato ingombrante. Chiudo alle mie spalle la porta della stanza dei fantasmi, Aspetto, cullando la bambina che mi porto dentro, e domando con insistenza che si aprano nuove porte, nuovi archivi, tanti occhi e pensieri, per disperdere l'aria stagnante di un paese che puzza di chiuso e di troppa morte". Vicende private e analisi storiche si intrecciano in un libro bellissimo e denso di emozioni, a partire dal titolo, tratto da una poesia di Wislava Szymborska. http://www.ilpost.it/2012/02/05/ascolta-come-mi-batte-forte-il-tuo-cuore-ogni-caso-wislawa-szymborska/  Attraverso questo difficile cammino potrà non solo ritrovare il padre, ma soprattutto se stessa. Non a caso il libro si chiude con una lettera al padre  "Caro papà, scrivo per te una lettera da lasciarti insieme alla rosa ... Penso a te ogni giorno. Ogni mattina, quando apro i quotidiani, ogni volta che mi entusiasmo per qualcosa, quando devo prendere una decisione importante... Voglio ringraziarti perché mi hai dato la vita, due volte. Quando mi hai generata, e quando mi hai dato la forza di scegliere di lottare per essere viva, invece di lasciarmi sopravvivere, senza essere. ... Mi hai accompagnato incontro alla mia vita. Prendermi cura di te mi ha spinto ad aprirmi verso il mondo. Per te ho avuto fame di leggere, scrivere, conoscere, e non sono sazia. Rimpiango tutto quello che non abbiamo potuto fare insieme. Tutta la vita che ci è stata rubata. Vorrei che avessi conosciuto le persone che ho amato, i miei amici. Non abbiamo mai potuto litigare e fare la pace...  Papà, questo libro è la mia rosa per te. Per te, come tutte le cose importanti. Con tutto il mio cuore".
Per saperne di più vi rimando a questo bell'articolo di Roberto Saviano http://www.repubblica.it/2009/10/sezioni/cronaca/terrorismo/libro-tobagi/libro-tobagi.html e a questo commento di Maurizia Morini  http://cle.ens-lyon.fr/italien/benedetta-tobagi-come-mi-batte-forte-il-tuo-cuore--93357.kjsp?STNAV=&RUBNAV=&RH=CDL_ITA000000 .
Un abbraccio. Rosa

1 commento:

Leyla Ferrari ha detto...

Dev'essere un bel libro, anche se duro, posso solo provare ad immaginare come questo tragico evento abbia cambiato tutta la vita di questa ragazza.