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lunedì 2 giugno 2008

Ancora su Jonathan Coe

Carissime, condivido con voi le mie impressioni sugli ultimi due romanzi di Jonathan Coe che ho letto il mese scorso.

“L’amore non guasta” è una storia complessa narrata su due piani paralleli: quello della realtà, le vicende reali di Robin e degli altri personaggi che gli ruotano intono, e quello dell'invenzione, le storie scritte da Robin che si inseriscono nell’intreccio narrativo completandolo ed ampliandolo, facce di una medesima situazione, vista da occhi diversi, con punti di vista diversi. E’ un romanzo di storie sovrapposte, di vite che il destino fa incontrare e scontrare: sullo sfondo l’Inghilterra con le sue case, i suoi caffè, le sue nebbie ed una società dove è necessario integrarsi, accettare le sue regole, per non essere messo inevitabilmente ai margini. Per me è stato meno avvincente degli altri libri di Coe che ho letto, penso che dipenda dal fatto che si tratta di uno dei suoi primi romanzi dove si nota una minore esperienza dello scrittore, ma in cui si ritrovano comunque già molti elementi sia narrativi che di contenuto che saranno pienamente sviluppati nei romanzi successivi. Quello che traspare in tutto il romanzo è una profonda solitudine: i personaggi interagiscono tra loro, ma le loro relazioni non sono profonde, spesso sono contrassegnate dall’ipocrisia e dall’incomprensione, parlano, ma non dialogano e quindi rimangono chiusi in se stessi e nel passato, schiacciati inesorabilmente dalla vita. Per salvarsi da questa solitudine sarebbe bastato l’amore (forse solo un tocco d’amore come esprime il titolo originale del libro), pensare non a se stessi, ma anche agli altri.

“Circolo chiuso” è il seguito de "La banda dei brocchi" e conclude un'ideale trilogia costituita da "La banda dei brocchi" (dedicato agli anni Settanta) e da "La famiglia Winshaw" (dedicato agli anni Ottanta). Qui siamo nel ventennio che dagli anni ottanta conduce al nuovo millennio. Il romanzo inizia in una situazione frammentaria, in cui il vecchio gruppo di amici della Banda dei Brocchi, dopo il liceo, si è inevitabilmente disperso. Una serie di eventi però li fa rincontrare facendo a volte rinascere i legami di amicizia, lasciando invece altre volte un senso di totale estraneità. Storie parallele, come nel primo volume, ma che stavolta non hanno più la leggerezza dell’adolescenza, ma portano con sé la pesantezza dell’età adulta. Non siamo più infatti nell’età dell’illusione e delle speranze, ma in quella della disillusione e del rimpianto, in cui ciascuno deve inevitabilmente fare i conti con se stesso. Forse è per questa amarezza che secondo me questo libro si fa amare meno della Banda dei Brocchi, così come per l’eccessiva volontà di voler chiudere a tutti i costi i circoli delle precedenti storie rimaste in sospeso, ma per chi ha letto il primo romanzo è comunque interessante leggere il seguito. Inoltre imperdibile per chi ha anche letto anche "La famiglia Winshaw" per completare il ritratto del clima politico-sociale dell’Inghilterra degli ultimi trent’anni: è il romanzo di una generazione di “gente pallida” che vive l'ascesa di Tony Blair, la svolta del Partito laburista, il dramma del lavoro costretto nella morsa della globalizzazione, le conseguenze dell'11 settembre fino alla guerra in Iraq. Il tutto narrato con la solita maestria e con ironia (formidabile la descrizione del voto di Paul sull’intervento in Iraq!), alternando il racconto degli eventi dei protagonisti a frammenti di cultura del secolo, musica, letteratura, e storia.

Ciao
Rosa

1 commento:

gloria group ha detto...

Attualmente sto finendo un romanzo di Fabio Volo, " Un posto nel mondo ". E' la storia di un giovane uomo che cerca di trovare la sua strada nella vita; comincia a capire se stesso e cosa vuole veramente solo quando riesce ad uscire dagli schemi di una vita "rispettabile" e senza sorprese e riparte da zero. La storia non è male, ma purtroppo Volo non riesce a farci intuire sensazioni, sentimenti, atmosfere; deve descrivere tutto in maniera molto naif.
Ho anche iniziato Un giorno perfetto, di Melania Mazzucco: coinvolgente.
Grazie a Cristina che mi ha portato a casa Uomini che odiano le donne!!
Il prossomo appuntamento è per giovedì 19 giugno. SEGNATEVELO!!!
Ciao a tutti. Gloria
P.S. Voglio proprio vedere se qualcuno fa lo sforzo di scrivere qualcosa sul blog; cosa leggete, cosa fate, se siete vive o vivi...