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domenica 25 ottobre 2009

Un albero cresce a Brooklyn

Carissime, prima dell'incontro di domani vi anticipo il commento sul libro che ho letto questo mese. Dopo l'indigestione di libri giapponesi dello scorso mese avevo la necessità di leggere qualcosa di meno impegnativo; inoltre il lavoro mi ha completamente risucchiata ed il tempo per leggere è stato davvero poco! Leggendo una rivista di aggiornamento professionale sono incappata nella recensione di un libro che avevo letto moltissimi anni fa e che mi ha fatto nascere il desiderio di rileggerlo. Si tratta di "Un albero cresce a Brooklyn" di Betty Smith, un libro che dopo un enorme successo (ne era stato tratto anche un film da Elia Kazan)era caduto nel dimenticatoio e che adesso è stato ristampato. Mi era piaciuto moltissimo passeggiare con Francie Nolan per Brooklyn, vedere il mondo in cui viveva con i suoi occhi, sentire le sue emozioni prima di bambina e poi di adolescente. Le stesse emozioni le ho provate anche ora. E' il quadro dell'America dei primi del Novecento dove i nuovi arrivati dall'Europa lottano per emergere dalla povertà e dal degrado e cercano di integrarsi nel nuovo contesto sociale. Un quadro, probabilmente con molti spunti autobiografici, dipinto non con tinte fosche, ma con leggerezza e sensibilità, senza però che la realtà ne esca edulcorata. Le donne in questo libro sono le più forti, pronte a lottare per sè stesse, ma soprattutto per i propri figli, consapevoli che ognuna di loro sta facendo un piccolo passo in avanti per la futura generazione in quanto quello che consentirà di affrancarsi dalla miseria potrà essere solo l'istruzione. Ci sono alcune descrizioni veramente interessanti come quella sulla realtà della scuola o quella sull'impatto emozionale che le vaccinazioni avevano su una popolazione incapace di comprederne l'importanza. Colpisce soprattutto l'enorme divario tra l'autonomia dei bambini costretti dalla povertà ad assumersi sin da piccoli grandi responsabilità e l'eccessiva dipendenza dei nostri figli ai quali questa viene evitata anche quando sono già grandi. Un libro molto bello, forse non un capolavoro letterario, ma piacevole da leggere, con una storia che ti prende fino alla fine. Se non lo avete letto vi consiglio di farlo e spero che avvinca anche voi: d'altra parte il personaggio di Francie mi è sempre piaciuto moltissimo, forse perchè è un'avida lettrice di libri come me!
Un caro saluto
Rosa

1 commento:

nadia ha detto...

Ciao, sono Nadia.
Ho scoperto oggi il tuo blog e mi sono imbattuta proprio in questo post su "Un albero cresce a Brooklyn", uno dei miei romanzi preferiti in assoluto!
L'ho letto la prima volta l'anno scorso e sono rimasta incantata.