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martedì 22 maggio 2012

Sia folgorante la fine: un salto negli anni di piombo

Carissime ho letto il bel libro, intervista/racconto, della madre di Valerio Verbano, un giovane ucciso a Roma negli anni in cui l'antagonismo politico sfociava frequentemente nella violenza, che mi ha prestato Gloria e che ha tanto entusiasmato Grazia. E' molto bello e nello stesso tempo agghiacciante perchè ci immerge in una storia tragica che non può non farci riflettere. E' ammirevole il coraggio e la dignità di questa mamma che, nonostante il grande dolore e l'età avanzata, riesce ad analizzare con lucidità quanto accaduto, compresi i diversi filoni dell'inchiesta e a tratteggiare un quadro preciso della realtà di quegli anni. Io, che in quegli anni sono vissuta in un ambiente lontano da queste situazioni dalle quali siamo stati solo sfiorati, ricordo gli avvenimenti più clamorosi che hanno tenuto banco per molto tempo sui giornali e i telegiornali, ma non avevo assolutamente la percezione della battaglia quotidiana che in certe città si viveva. Una battaglia che ha lasciato una scia di sangue lunghissima e in cui alcuni sono state delle vittime solo perchè facevano il loro lavoro o perchè si sono trovati nel posto sbagliato al momento sbagliato. Un vero orrore che è giusto non dimenticare perchè il rischio di ricorrere alla violenza per imporre il proprio pensiero è sempre purtroppo presente. Purtroppo anche questo è uno dei tanti crimini in cui lo Stato non è riuscito o non ha voluto fare giustizia: la mamma di Valerio spera ancora di arrivare alla verità, io sono più scettica perchè purtroppo mi sembra che non si venga mai veramente a capo delle cose. Il libro offre poi anche altri spunti come la difficoltà di entrare nella vita di un figlio adolescente di cui puoi renderti conto di non conoscere quasi niente oppure il sentirsi vicino tra chi ha vissuto una tragedia , anche se su fronti diversi, perchè accomunati dal dolore.
Dopo il libro di Calabresi, "Spingendo la notte più in là", ancora un libro per non dimenticare e, anzi, riflettere.
Rosa

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