venerdì 9 novembre 2007
Letture d'autunno
Carissime, finalmente anche io riesco a scrivere sul blog. Inizio subito a parlarvi delle mie recenti letture. Dopo "Il sentiero dei nidi di ragno" ho proseguito con Calvino, curiosa di scoprire se potevo avvicinarmi a questo scrittore. Ho provato con " Se una notte di inverno un viaggiatore", scritto dall'autore nel 1979 che risulta essere tra le sue opere quella più "metanarrativa". In questo romanzo infatti Calvino mette a nudo i meccanismi della narrativa. La trama è questa: il "lettore" compra una copia del romanzo di Calvino "Se una notte di inverno un viaggiatore" scoprendo però dopo poche pagine che il libro è difettoso. Torna in libreria dove trova una lettrice nella sua stessa condizione. Da qui si dipana una storia inframezzata da una serie di inizio di romanzi, uno diverso dall'altro, uno più assurdo dell'altro. La mia lettura si è chiaramente interrotta dopo le prime pagine del libro. Niente da fare, il Calvino migliore resta quello degli inizi. Successivamente, dopo aver visto lo sceneggiato in tv, sono andata a riprendere "Guerra e Pace", un capolavoro assoluto che però confesso non sono mai riuscita a leggere per intero ( ci sarà qualcuno che lo ha fatto?!).Infine mia figlia, incuriosita dall'uscita dell'omonimo film, ha comprato "Seta" di Baricco. La lettura, come per altri libri dello stesso autore, mi ha lasciato molti dubbi, anche se Baricco risulta essere scrittore tra i più conosciuti e amati dai lettori di narrativa in Italia. Cosa ne pensate voi?Per ultimo segnalo un festival che si svolgerà nei giorni 9-11 Novembre nel quartiere Venezia: "Mangiarsi le parole". Per Saperne di più potete consultare il sito www.mangiarsileparole.it .Alla prossima!Grazia
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1 commento:
Voglio dire qualcosa in difesa del romanzo "se una notte di inverno un viaggiatore" perchè secondo me richiama abbastanza il tema trattato dal romanzo di Jonathan Coe "la pioggia prima che cada" di cui ho parlato recentemente a Gloria. Calvino scrive secondo me un romanzo incompiuto, cioè aperto ad ulteriori aggiunte da parte di altri narratori, il che è un po' l'ammissione dell'impossibilità di scrivere una storia definita e definitiva (che è il tema del libro di Coe). Può non piacere, ma pare che le cose vadano in quella direzione.
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