venerdì 12 marzo 2010
Leggere...leggere...leggere...
Cara amiche dopo un bel pò di silenzio eccomi qui a farvi un breve resoconto delle mie letture: sono state veramente tante perchè in questo periodo sono stata presa da un sacro furore per la lettura. Probabilmente il periodo lavorativo non facile ed estremamente pesante mi ha spinto a cercare serenità immergendomi in una dimensione diversa. Allora prima di tutto ho terminato anche l'ultimo romanzo di Jane Austen che mi mancava "L'abbazia di Northanger" che è una lettura (ovviamente per chi ama Jane Austen)veramente piacevole. Jane Austen si diverte a prendere un pò in giro i romanzi romantici e gotici dell'epoca con una storia leggera in cui l'antieroina protagonista Catherine non può non suscitarci un sorriso. Come in tutti i suoi romanzi l'incipit dice già tutto "Nessuno che avesse conosciuto Catherine Morland nella sua prima infanzia avrebbe mai supposto che il suo destino sarebbe stato quello di essere un'eroina. Tutto era contro di lei: la posizione sociale, il carattere del padre e della madre, il suo aspetto fisico e persino le sue inclinazioni.". Lasciando Jane Austen mi sono tuffata nel passato ritornando alle mie letture del liceo ed in particolare in "Anna Karenina" di Tolstoj. E' un romanzo talmente grande e conosciuto che non mi sento di scrivere un vero e proprio commento. Le storie diverse di queste tre coppie si intrecciano sullo sfondo della società e del paesaggio russo in modo mirabile, le descrizioni sono talmente pregnanti che ti sembra di sentire il freddo, i profumi, il fumo delle stazioni che apre e chiude la storia di Anna. Devo dire che la prima volta che lo lessi mi colpì la storia di Anna e Vronskij con la sua passione e la sua tragicità, a distanza di anni mi è molto più piaciuta quella di Kitty e Levin (probabilmente è l'età!. Voglio ricordare infine il bellissimo incipit "Tutte le famiglie felici si somigliano; ogni famiglia infelice invece è infelice a modo suo" perchè evidenzia come la felicità è spesso a portata di mano se la cerchiamo nella vita quotidiana, mentre tanti sono invece i modi per rovinarsi la vita ed essere infelici, perchè è una riflessione che avevamo fatto anche nel nostro ultimo incontro. Mi sono poi dedicata ad un autore francese Daniel Pennac con "Diario di scuola", un libro che parla della scuola dal punto di vista del "somaro", un punto di vista interessante perchè l'Autore l'ha vissuto in prima persona sia come alunno che come insegnante. Ho letto che ha suscitato diverse sensazioni tra alunni ed insegnanti, quest'ultimi lo hanno visto spesso come un attacco: io devo dire che avendo vissuto l'esperienza di alunna "leccornia" e di madre che si è necessariamente dovuta confrontare con molti insegnanti le cui diverse figure ho ritrovato in questo libro mi sono trovata a condividere molte delle sue idee. Sulla scia di questo libro ne ho letto anche un altro dello stesso Autore che come lettrici non ci possiamo far scappare: si tratta di "Come un romanzo" che parla proprio della lettura. E' piacevolissimo e anche questo ha suscitato molti ricordi personali e riflessioni. Condivido il punto di vista dell'Autore, in particolare il suo decalogo sui diritti imperscrutabili del lettore. Non voglio dirvi di più perchè se lo avete letto o decidete di leggerlo preferirei parlarne insieme. Infine (ve lo avevo detto che ho letto tantissimo in questo periodo!) mi sono ricordata di un vecchio post di Gloria e mi sto rileggendo, anche questo dopo tanti anni, "Davide Copperfield". Ci vediamo martedì. Rosa
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2 commenti:
Care amiche, pur non potendo competere con Rosa, anch'io questo mese ho letto qualcosa; avevo scritto su un foglietto 3 titoli che in momenti diversi mi avevano colpito e fortunatamente li ho trovati tutti:il primo è "Morte a Firenze" ,di Marco Vichi. E' un giallo ambientato a Firenze nei giorni del'alluvione del'66, con protagonista il commissario Bordelli. Il personaggio sconta un po' il confronto con Montalbano, anche perchè è scapolo, ama le belle donne, la buona tavola, insomma all'inizio viene il dubbio di trovarsi di fronte ad un sosia toscano del più celebre collega siciliano. Però,dimenticando Camilleri, quest'uomo non dispiace; ha vissuto la guerra in prima linea e ci torna spesso con la memoria, anche perchè i ricordi appartengono ad un passato abbastanza recente; ci porta in giro per Firenze e le colline circostanti, dove si svolgono i fatti delittuosi della storia; il racconto a tratti è molto forte e crudo,con un retrogusto amaro.
A me ha lasciato soprattutto la nostalgia per una Firenze che ricordo bene e che ormai non c'è più.
Le altre letture sono: La Vita autentica di Vito Mancuso, una dissertazione filosofica su ciò che fa di un uomo un vero uomo, e cioè la libertà.
I luoghi e la polvere : sulla bellezza dell'imperfezione, di Roberto Peregalli, che attraverso i luoghi, le case, l'architettura ed il tempo, che lascia tracce su tutto questo, ci fa riflettere sul passato ed il presente.
A presto
Gloria
Due saggi che trattano argomenti molto importanti e mi sembra che possono stimolare riflessioni profonde! Mi intriga soprattutto l'elogio del tempo di Peregalli nel suo "I luoghi e la polvere". Ti è piaciuto?
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