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giovedì 16 settembre 2010

Emmaus

Ciao care amiche, scrivo di corsa, prima di venire al nostro incontro mensile, un breve post sull'ultimo libro che ho letto, "Emmaus" di Baricco. E' un libro che ha suscitato opinioni fortemente contrastanti tra chi lo ha letto e tra i critici come spesso succede ai testi di questo Autore. A me non è piaciuto, lo stile è quello consueto, molto tecnico, elegante narrativamente, anche se con qualche trattino di troppo (perchè non una semplice virgola?), ma il libro non è riuscito per niente a "prendermi". L'incipit era stato interessante "Abbiamo tutti sedici, diciasette anni - ma senza saperlo veramente, è l'unica età che possiamo immaginare: a stento sappiamo il passato", il titolo particolare con riferimento all'episodio evangelico dei discepoli di Emmaus che vedevano senza capire, ma poi il libro si è snodato lungo una serie di luoghi comuni che mi hanno lasciata perplessa. Il mondo degli adolescenti cattolici è presentato in un modo che a me, ormai vecchia adolescente dei gruppi giovanili cattolici mi ha quasi indignato: questi giovani vengono presentati come dei disadattati, che il prete molesta come fosse una routine, che cantano canzoni idiote, che svolgono attività di volontariato solo di facciata, ingabbiati, chiusi, con i paraocchi. Nel momento in cui entrano in contatto con "gli altri", rappesentati da Andre, una ragazza che annega il suo vuoto nel sesso ed in una vita senza limiti, ecco rompersi tutto ed allora via al sesso, alla droga, alla violenza, fino al suicidio. Alla fine la voce narrante ed Andre si ritrovano in chiesa e sembra che loro, che hanno veramente visto il mondo com'è veramente, siano in qualche modo superiori agli altri. Non so se il libro si rifà ad esperienze personali, se è così mi dispiace per lui. Io, come molti altri, ho vissuto esperienze molto diverse, ho imparato che si può non essere del mondo, ma essere nel mondo, che si può essere liberi e non costretti nella fede, che non ci sono nelle persone categorie nette, chi è di qua e chi è di là, e soprattutto che ognuno, qualunque siano le proprie idee, deve imparare ad avere proprio come dice in fondo il libro "pietà per ciò che siamo, tutti". Rosa

2 commenti:

gloria group ha detto...

Rosa,
complimenti per le splendide foto!!
Gloria

Rosa ha detto...

L'Abruzzo è stato una bellissima scoperta. Ci sono dei posti veramente stupendi, alcuni non molto conosciuti, e vale la pena scoprirli. L'Italia è ricca di luoghi che vale la pena non perdere. Lo spettacolo della fioritura a Castelluccio di Norcia ad esempio dà delle emozioni indescrivibili, tenetelo presente se si hanno anche solo un paio di giorni a disposizione nel periodo giusto.
Rosa