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venerdì 1 febbraio 2008

"La pioggia prima che cada"

Cari amici a che punto siete? Io ho terminato "La pioggia prima che cada" e condivido quindi le mie impressioni.
L'ho letto tutto d'un fiato sia perché la storia è riuscita a coinvolgermi sia perché Coe scrive, come sempre, in un modo piacevole e scorrevole.
Sinceramente mi sono piaciuti molto di più "La casa del sonno" e "La famiglia Winshaw" e credo che forse chi ha letto questi due libri può rimanere deluso perché non ritrova la stessa originalità o elementi come l'ironia, la coralità dei personaggi, l'analisi sociale e storica.
Ho ritrovato con "La casa del sonno" alcune corrispondenze come la tematica dell'omosessualità e soprattutto la bella scena della spiaggia in riva al lago.
Credo comunque che sia giusto che uno scrittore non sia ripetitivo e possa cimentarsi in esperienze narrative diverse. In questo romanzo la trama è più lineare, il tono più uniforme.
Mi è piaciuto l'espediente delle fotografie attraverso le quali Rosamond, in prima persona, racconta ad Imogen la sua storia e
ricostruisce le vicende di una famiglia attraverso tre generazioni, dalla seconda guerra mondiale al nuovo millennio: il racconto perde in approfondimento, ma ne guadagna in scorrevolezza ed in coinvolgimento. Come spesso avviene, il flusso dei ricordi non segue una linea logica e temporale precisa, ma affiora in modo disomogeneo suscitato dalle immagini che anche noi, come Imogen, non possiamo vedere, ma Rosamond con le sue descrizioni ci immerge nei colori e nei profumi del paesaggio inglese, ci fa conoscere i vari personaggi e ci fa avvertire lo scorrere del tempo.
Oltre la memoria una tematica fondamentale è l'anaffettività materna che segna in maniera inesorabile, nel corso delle generazioni, il destino dei personaggi che sono allo stesso tempo vittime e carnefici: il dolore di non essere amati genera a sua volta dolore e disperazione, l'aridità produce aridità, le ferite subite non guariscono mai. Il
passato in realtà non passa mai completamente e continua a manifestarsi nell'esistenza delle persone, condizionandone scelte e comportamenti. Mi ha colpito che paradossalmente a volte gli artefici di questo enorme dolore sono in altri contesti persone apprezzatissime, a dimostrazione del fatto che un individuo è psicologicamente complesso e presenta sempre diverse sfaccettature.
La fine, ma non la voglio anticipare, mi è piaciuta meno perché mi è sembrata per le troppe coincidenze davvero forzata.
Bello invece il titolo che esprime la domanda di fondo che percorre il libro: nei destini delle persone c'è un disegno, un senso, oppure tutto è frutto di coincidenze? una domanda che rimane senza risposta, perché se la rivelazione, come la pioggia prima che cada, è comprensibile nel pensiero, non è possibile nella realtà.

Inserisco i link di una recensione che mi è sembrata interessante e di una intervista con l'autore.
http://www.stradanove.net/news/testi/libri-07b/lapic1211071.html

http://www.stradanove.net/news/testi/libri-07b/lapic1911071.html

Aspetto le vostre impressioni

Rosa

4 commenti:

gloria group ha detto...

Anch'io ho finito di leggere il libro di Coe e concordo con Rosa nel fatto che non sia, dal punto di vista letterario,all'altezza de " La Famiglia Winshow " o de " La Casa del Sonno". E' lo svantaggio, credo, dei grandi scrittori, doversi sempre misurare con le proprie opere maggiori. Fatta questa doverosa premessa ritengo che sia un buon libro e ci ritrovo di Coe la grande capacità di analisi psicologica dell'animo umano. Non solo ci rappresenta il dramma dei bambini non amati dai genitori, in particolare dalla madre, che non riusciranno mai a recuperare nel corso della vita questo vuoto affettivo, ma descrive anche molto bene l'affanoso tentativo di recuperare le proprie radici per lasciarle in eredità a coloro che amiamo. In fondo è questo che tenta di fare Rosamond, ricostruire la storia di una famiglia e lasciare ad Imogen la spiegazione di tutto quanto ha portato a lei e al suo dramma.
Anch'io ritengo che sia molto importante conservare e tramandare le proprie radici, la storia della famiglia e dei suoi protagonisti. In fin dei conti credo che questo ci serva anche a capire noi stessi.
Gloria

salvatore ha detto...

Care amiche, vorrei a questo punto dirvi perchè il libro mi ha molto colpito, molto di più della famiglia Winshow. Non ho invece letto "la casa del sonno", che leggerò senz'altro al più presto dal momento che mi dite essere molto bello.
Ne "la pioggia prima che cada", esiste secondo me un procedimento narrativo molto particolare che prevede una prima narrazione, che è quella relativa alle fotografie (scattare una foto significa scegliere una inquadratura, cioè ritagliare una cornice attorno ad una parte di realtà che sceglie il fotografo. Quindi tra tutti i possibili significati, il fotografo ne sceglie uno, cioè narra, nella misura in cui narrare significa cercare un significato). Esiste poi una seconda narrazione che è quella che mette in opera chi racconta le fotografie. Chi ascolta quindi recepisce una rappresentazione di una rappresentazione, cioè per dirla in termini postmoderni ha a che fare con simulacri, cioè con copie di originali ormai perduti. La cosa interessante è che Coe conclude ammettendo che il rapporto con la realtà (l'originale) è irrimediabilmente perduto e che la narrazione è diventata impossibile, dal momento che, comunque si assemblino i frammenti (le foto e le loro ricostruzioni), non si riesce a dare un significato all'intera vicenda. Sarà la fine della letteratura ? La questione è solevata anche da un altro scrittore (John Barth), che Gloria conosce, in un libro meno bello e famoso di quello che probabilmente sta leggendo Gloria (L'opera galleggiante), ma molto più illuminante relativamente all'argomento di cui parliamo. Il libro si intitola "La fine della strada" e parla appunto della fine della letteratura.
Leggerò "la casa del sonno" e nel frattempo, non mi demolite "la pioggia prima che cada".

Saluti

Salvatore

Rosa ha detto...

Caro Salvatore, il libro non è stato demolito, anzi. Mi sembra che sia io che Gloria lo abbiamo comunque apprezzato ed abbiamo messo in luce degli aspetti positivi. Ci è piaciuto meno degli altri, ma ogni libro suscita emozioni diverse a seconda di chi lo legge. E' per questo che ci piace confrontarci nelle nostre esperienze di lettura. Ognuno di noi riesce a cogliere una sfaccettatura che altri non avevano percepito ed è un arricchimento reciproco. Vi volevo intanto informare che ho cominciato a leggere sempre di Coe "La banda dei brocchi". Mi sono convinta a sceglierlo perchè è un affresco degli anni '70 e sono curiosa di leggere un libro che mi riporta agli anni in cui ho vissuto la mia adolescenza. Vi farò poi sapere.
Rosa

gloria group ha detto...

caro Salvatore,
mi associo a Rosa, noi appreziamo molto Coe! Io, oltre all'opera galleggiante di John Barth, ho iniziato a leggere L'amore non guasta, sempre di Coe. Se non avessimo apprezzato " La pioggia prima che cada" non avremmo pensato a leggere ancora qualcosa di questo autore.
Invece vedi, senza sapere l'una dell'altra, stiamo proseguendo con lui.. però mi fa piacere che ci prendiamo così a cuore i nostri libri!!
Gloria
Gloria