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sabato 22 ottobre 2011

le nostre letture

Giovedì scorso si è parlato di tanti libri, le nostre ultime letture:


Un filo d'oro, di Simonetta Agnello Hornby, la villeggiatura di una nobile e illuminata famiglia siciliana in un piccolo paese;
Brodo di sassi, di Giovanni Petagna, racconta antiche ricette della cucina povera livornese;
Mar Morto, di George Amado: l'antico rapporto dei pescatori con il mare;
Pio IX, l'ultimo Papa re, di Andrea Tornielli;
Il sangue del Sud, di Giordano Bruno Guerri, rivisitazione del brigantaggio; l'autore è titolare del blog Sacri Palazzi;
Resurrezione, di Lev Tolstoj , capolavoro della letteratura russa, che affronta il tema del perdono; interessanti biografie di Cezanne, Van Gogh, Loutrec.

A proposito di pittura, si segnala a Pisa la mostra di Picasso al Palazzo Blu e a Seravezza un'originale mostra del Caravaggio, che pur non presentando le opere originali, ce ne fornisce la "mappa" con la loro ubicazione.

Personalmente ho letto Pastorale Americana, di Philip Roth. E' il ritratto di Lou Levov, lo Svedese, un uomo perbene, che sogna solo di lavorare, dare sicurezza alla sua famiglia, vivere serenamente nella sua città e nell'America che ama, fintanto che un drammatico evento mette in crisi tutto il suo mondo.
La storia del sogno americano e del disperato tentativo di continuare a credere nei valori, nelle certezze che ci siamo costruiti.
Buona lettura!!
Gloria

domenica 16 ottobre 2011

L'unità d'Italia

Care amiche, in occasione dei 150 anni dell'Unità d'Italia, sto approfondendo un pò di storia del Risorgimento visto che le mie nozioni risalgono ai tempi del Liceo o a qualche romanzo dell'epoca o di ambientazione risorgimentale. Qualche mese fa, come vi avevo detto, ho letto "Il Regno del Nord" di Arrigo Petacco che con una narrazione discorsiva metteva in luce alcuni aspetti interessanti su questo periodo e che mi aveva spinto ad approfondire l'argomento. Ho letto quindi "Il sangue del sud, antistoria del Risorgimento e del brigantaggio" di Giordano Bruno Guerri che presenta una rilettura sul Risorgimento e sul brigantaggio sfatando diversi luoghi comuni post-risorgimentali come l'arretratezza del sud, il ruolo di salvatori dei Piemontesi e così via, mettendo in luce molti elementi che ci fanno capire meglio anche la storia dei nostri giorni. Il modo con cui fu affrontata la questione meridionale ha avuto conseguenze che si sono perpetuate fino a oggi e hanno influito sul divario economico, il fenomeno mafioso, le spinte federaliste, etc . Impressionante la parte relativa al brigantaggio, un fenomeno etichettato semplicisticamente come delinquenziale e che aveva invece radici più profonde e complesse e che fu in realtà la prima guerra civile italiana la cui repressione costò un enorme numero di vittime tra la popolazione del Sud. Sempre su questa scia ho letto "Pio IX, l'ultimo papa re" di Andrea Tornielli. Pio IX è un personaggio controverso e anche qui le mie conoscenze si limitavano a poche righe dei libri di scuola e a molti luoghi comuni. Mi avevano incuriosito le polemiche legate alla sua beatificazione da parte di Giovanni Paolo II e questo romanzo è capitato a proposito. Fra l'altro ho dovuto ordinarlo su internet perchè introvabile nelle librerie livornesi. Il libro è un'accurata biografia (grandissima la bibliografia che lo accompagna)molto interessante che, al di là degli scritti a senso unico, agiografici o anticlericali, ci fa conoscere, dall'infanzia alla morte, la figura di Giovanni Maria Mastai Ferretti, anche attraverso le sue stesse parole e i documenti da lui scritti. Un libro non semplice da leggere proprio per la quantità di documentazione inserita, ma estremamente interessante, in particolare gli ultimi capitoli relativi al periodo tra il 1848 e il 1881. La figura che emerge è soprattutto quella di un uomo con un profondo spirito religioso da inserire nel quadro politico, culturale e sociale dell'800 per comprenderlo meglio. Una cosa è comunque evidente, al di là dei giudizi personali, ieri come oggi la storia è scritta dai vincitori e quello che conosciamo è spesso una parte della verità, quella che vogliono farci conoscere. Il resto sarà solo il tempo a restituircelo, ma con difficoltà, dato che luoghi comuni e pregiudizi, una volta radicati, sono difficili da estirpare. Un caro saluto e a giovedì. Rosa

sabato 15 ottobre 2011

Libri...libri...libri

Care amiche, complici le vacanze estive e il fatto che sono ormai due mesi che non ci vediamo, ho molti libri di cui parlarvi. Non posso approfondirli più di tanto perchè sono veramente troppi, cerco però di darvi un'idea. Il primo libro che ho letto è stato “Mar morto” di Jorge Amado, un viaggio nel mondo dei pescatori di Bahia, un mondo di ingiustizie, di dolore e di povertà, ma ricco anche di passioni, in particolare per il mare a cui sono avvinti da un legame indissolubile. E il mare pervade tutto il romanzo, sembra di sentirne l’odore e il rumore ed è sempre presente, nel lavoro, nell’amore, nella morte. Religione, magia e paganesimo si intrecciano, in particolare nel culto verso la dea del mare Iemanjà, la Signora dei mari, dai cinque nomi e dagli infiniti volti che dona, solo a chi sceglie, la morte più dolce, perché “è dolce morire nel mare”. In questa atmosfera si snoda la storia di Guma, uomo del mare, e Livia, donna della terra, una storia che come dice Amado stesso “è la storia della vita e dell’amore nel mare. E se non vi parrà bella, la colpa non è degli uomini rudi che la narrano. E’ che l’avete ascoltata dalla bocca di un uomo della terra e, difficilmente, un uomo della terra comprende il cuore dei marinai”. Un romanzo molto bello, ricco di poesia. Sono poi passati a due classici “La fiera delle vanità” di Thackeray e “Il rosso e il nero” di Stendhal. Sono due romanzi talmente conosciuti che c’è ben poco da dire. “La fiera delle vanità” , nonostante la mole, si legge molto piacevolmente. Thackeray è bravissimo a descrivere una società in cui la meschinità, la finzione e l’ipocrisia la fanno da padroni. I suoi personaggi sono indimenticabili, non solo l’arrivista Becky Sharp, ma anche tutti gli altri sono tratteggiati fisicamente e psicologicamente, ma sempre con pennellate di ironia, in questo ricorda un po’ Dickens anche se qui manca completamente l’attenzione verso le tematiche sociali. Non ci sono veri eroi, né in positivo né in negativo, tutti fanno parte dello scenario della Fiera, frenetico e chiassoso, sul quale il capocomico alza il sipario. “Il rosso e il nero” è decisamente più impegnativo, è il romanzo con cui Stendhal introduce il romanzo realista narrando la storia delle ambizioni di Julien Sorel, un giovane con pochi mezzi che cerca di farsi strada lottando contro l’ostile mondo della borghesia della Francia della restaurazione. Stendhal descrive mirabilmente questo personaggio in tutta la sua umanità: desideri, propositi, ambizioni, passioni, ipocrisie. Non è un eroe romantico, sensibile e travagliato odia il mondo borghese, ma ne vuole a tutti i costi far parte, cadendo nella stessa ipocrisia che così fortemente critica, vive forti passioni, ma calpesta i sentimenti degli altri. Potremmo forse dire che è un eroe illuminista, ma il suo materialismo e la sua ambizione non lo rendono migliore di chi lo circonda e lo condurrà a un drammatico epilogo che affronterà comunque con dignità. Sono poi passata ad un romanzo di Giorgio Faletti “Appunti di un venditore di donne”. Questo Autore ha avuto un successo eccezionale, ma dei suoi romanzi io non avevo ancora letto niente. Dopo le letture precedenti ovviamente non è possibile fare un confronto, il livello è un altro. Il romanzo è un giallo comunque gradevole, ambientato nella Milano con il fiato sospeso per il sequestro Moro da parte delle Brigate Rosse. Il narratore è il protagonista, “Io mi chiamo Bravo e non ho il c….” è l’incipit che mette il lettore in connessione con questo personaggio e la sua menomazione fisica che, insieme al nome accompagnerà tutto il romanzo, come un filo che conduce al finale per niente scontato. Infine mi sono dedicata a due libri storici, ma di questi vi parlerò nel prossimo post… Un caro saluto. Rosa

sabato 8 ottobre 2011

Nuova Data

Confermiamo la data del 20 ottobre per il prossimo incontro. Mi sembra un secolo che non ci vediamo! A presto
Gloria