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martedì 28 ottobre 2008

prossimo incontro

Care amiche,
il prossimo incontro è fissato per GIOVEDI' 27 NOVEMBRE.
Cosa state leggendo? Rosa ha proposto " Aspetta Primavera Bandini ", del mitico John Fante ( abbiamo già parlato di Chiedi alla polvere ). Personalmente ho iniziato "On the road " di Kerouac, è uno di quei libri che vanno letti...vi saprò dire.
Comunque aspetto suggerimenti. Per chi ama i gialli consiglio "Quello che ti meriti" di Anne Holt, scrittrice norvegese di cui ho acquistato appunto questo romanzo al Pisa Book Festival. E' una psicologa criminale che è stata anche Ministro della Giustizia. La vicenda si snoda in lungo e largo per la Norvegia, da Oslo a Tromso, così ho potuto un po' viaggiare con la fantasia...
Gloria

1 commento:

Rosa ha detto...

In “Aspetta primavera Bandini”, il suo romanzo di esordio, Fante comincia la saga di Arturo Bandini, il suo alter ego, qui quattordicenne (in realtà il suo primo romanzo è “La strada per Los Angeles” che però fu pubblicato solo dopo la sua morte: a me è piaciuto meno, ma ci si ritrovano già in embrione diversi elementi che saranno sviluppati nei romanzi successivi). Il romanzo è insolitamente in terza persona, ma si legge comunque tutto d’un fiato, ti coinvolge profondamente sino a sentire dentro di te il freddo della neve così come le emozioni, la rabbia, il dolore, l’amore. Come sempre Fante parte da uno spunto di vita quotidiana: un periodo della vita di una famiglia di immigrati italiani degli anni Trenta descritto con amara ironia e con profondo realismo. Non c’è niente di romantico nel loro mondo di miseria, con i vestiti lisi e le scarpe con le suole di cartone, dovendo fare i conti con la fame ed i conti da pagare, ma non c’è neanche commiserazione, non si scade mai nel patetico. Una miseria che conduce anche al degrado morale, in cui la religione non riesce ad essere luce, ma viene sentita come oppressione. Arturo, come tutti i figli di immigrati, deve confrontarsi con la sua situazione di trovarsi “in between”, tra l’essere italiano e l’essere americano, in fondo né l’uno e né l’altro.
Diverse, ma entrambe intense la figure dei genitori, in particolare quella del padre con la cui descrizione si apre il romanzo: un uomo con molti difetti, bestemmiatore, bevitore, violento, ma orgoglioso e non vinto, che il figlio ammira. Non a caso la dedica del libro è proprio per loro, per la madre con amore e devozione, per il padre con amore ed ammirazione. E’ un inverno difficile per Arturo e la sua famiglia, non solo per le privazioni fisiche, ma per le prove che dovranno affrontare, ma la speranza è sempre presente, bisogna solo aspettare la primavera: allora la neve si scioglierà e per padre e figlio ritorneranno le cose che danno un senso alla loro vita.
Ciao e buona lettura.
Rosa