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domenica 16 dicembre 2007

Care amiche, in questo freddo pomeriggio domenicale vi metto al corrente delle mie letture di queso mese.
Per rimanere nell'ambito della saggistica mi è venuto in mente di leggere "Perchè io credo in Colui che ha fatto il mondo" di Antonino Zichichi. Il rapporto tra fede e scienza è un argomento che mi ha sempre interessato e su cui ho letto molto, soprattutto ai tempi dell'Università. Vista l'autorevolezza dello scienziato ho pensato quindi di ampliare le mie conoscenze, ma me ne sono pentita. Certo, trattandosi di un fisico, non mi aspettavo di leggere il Manzoni, ma il libro è talmente prolisso e pieno di continue ripetizioni da rendere la lettura ardua. Qualche concetto interessante c'è, ma poteva essere espresso in poche pagine, senza essere invece ripetuto continuamente per 246 pagine! Sono riuscita ad arrivare faticosamente in fondo solo per poter dire senza rimorsi "se volete un consiglio, non leggetelo", se vi interessa conoscere i concetti espressi nel libro è meglio su internet cercare qualche sintesi dello stesso, se volete approfondire il tema scegliete un altro testo.
Dopo questa esperienza sono voluta andare sul sicuro: ho letto di Tolstoj "I racconti di Sebastopoli" e "La Sonata a Kreutzer". "I racconti di Sebastopoli" sono ispirati all'esperienza personale vissuta da Tolstoj durante la guerra di Crimea: sono una denuncia aspra, violenta e realistica della follia della guerra. Soprattutto nei primi due ci sono dei brani bellissimi in cui, con uno stile limpido e sobrio, ci viene presentato il dramma dell'uomo di fronte al dolore ed alla morte, al di là di qualsiasi retorica o mitizzazione. "La Sonata a Kreutzer" affronta i temi dell'amore, del matrimonio, del rapporto tra uomini e donne, dell'ipocrisia della vita coniugale, delle passioni anche violente che l'amore carnale può suscitare. Al di là delle teorie espresse da Tolstoj, condivisibili solo in parte, quello che colpisce è la meravigliosa capacità di analisi dei personaggi e di espressione che contraddistingue questo Autore. In questo treno che corre nelle sconfinate terre russe, gradualmente tutti i personaggi scompaiono per lasciare spazio solo al protagonista ed al suo lucido , ma emotivamente coinvolgente monologo. Anche se fin dall'inizio conosciamo il finale, siamo trascinati dalla tensione crescente espressa dal protagonista. Ed è un pò come se su quel treno , in silenzio ad ascoltarlo, ci fosse anche il lettore.
Ciao a tutte
Rosa

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